SeborgaPress ha deciso di pubblicare queste lettere e messaggi al puro scopo di incoraggiare un dibattito aperto sulla questione della successione, senza spirito di parte e senza privilegiare alcun aspirante al titolo e alla carica di Principe di Seborga, che - ci auguriamo - avvenga al piu` presto.
Dopo quattro anni dal mio ultimo intervento sulla carta stampata prendo atto che l' ambasciatore di Seborga a Roma, nonchè pretendente al trono dopo la dipartita dell' indimenticabile Giorgio I, ha finalmente riconosciuto con grande chiarezza che Sua Santità il Papa è il sommo tutore spirituale e religioso del famoso principato in quanto erede e titolare dell' antico feudo cistercense che comunque godeva e gode di ampia libertà tanto da poter eleggere il suo principe in totale autonomia.
Se questa "presa di posizione" fosse fatta propria pubblicamente anche da S.E. il Segretario di Stato , Avv. Alberto Romano, "reggente" del principato in attesa del nuovo sovrano (e non dubitiamo affatto che ciò avverrà presto), sarebbe un passo avanti non da poco per instaurare un clima di distensione che altro non potrebbe che giovare ai seborghini tutti.
Quando in tempi non sospetti affermai il diritto alla sovranità sull'antico feudo da parte del Santo Padre, il principe Giorgio ben sapeva che non avevo alcunchè contro di lui anzi, lo ritenevo l'unico degno interlocutore della Santa Sede per il "problema Seborga", oggi comune italiano per continuata occupazione.
Sono molto stupìto e incredulo di fronte alle calunniose accuse di affiliazione massonica rivolte al Segretario di Stato Avv. Romano, rara figura di gentiluomo d'altri tempi che ha dato negli anni ampie dimostrazioni di fedeltà e devozione tanto alla Santa Sede quanto al Santo Padre pur mantenendo una posizione pubblica fieramente ed onestamente laica, nell'interesse esclusivo dei seborghini.
Intimo amico, stretto collaboratore e fraterno confidente del Principe Giorgio, nonchè vero erede morale del defunto sovrano, è evidentemente l'ultimo ostacolo per coloro che hanno sempre tramato nell' ombra contro il principe Giorgio avversando ogni accordo con la Santa Sede al fine di creare in Seborga un centro internazionale di disinformazione anti-cristiana.
Pur con il più grande rispetto nei confronti degli altri pretendenti, tutti degnissimi, auspico pertanto che i capi-famiglia di Seborga si riuniscano al più presto second le antiche usanze e si rendano ancora artefici del loro futuro eleggendo quale nuovo principe S.E. l'Avv. Alberto Romano il quale, con ampia probabilità, penso assumerebbe il nome dinastico di GIORGIO II, un simbolo di continuità e una attestazione di gratitudine nei confronti del Suo grande predecessore.
Vivissime cordialità a tutti.
Conte Umberto Savioli Caccianemici di Monticino