finalmente dopo oltre un anno in cui “il sig. Romano – per dirla con Barbero – insiste in forma quasi ossessivo-compulsiva..”, è stato pubblicato, sulla Gazzetta Dei Cavalieri Bianchi di Seborga, il verbale della riunione del 6 febbraio 2010 del c.d. Capitolo del V.E.O.S.P.S.S.
Orbene ringrazio il sig. Barbero per questo atto di lealtà e di coraggio che potrà consentire a tutti i Fratelli Cavalieri e non, di venire a conoscenza della verità e di trarre liberamente, ciascuno, le proprie conclusioni: in particolare, è stato il Romano a mentire a tutti, quando ripeteva che l’elezione del Beltrutti non era valida oppure gli altri che, con grande supponenza, sostenevano il contrario?
Adesso, comunque, abbiamo il verbale di quella riunione; in esso si legge, in modo chiaro ed inequivocabile, che ad eleggere Beltrutti alla carica di Gran Priore sono stati esattamente due Priori, per essere più precisi, e guarda caso, Walter Barbero, Priore della Prioria dei Caffi ed ancora, guarda caso, Diego Beltrutti, Priore della Prioria di Rodello, poi un Vice Priore di una pseudo Prioria di Graglia (all’epoca questa era composta da due/quattro sole persone e dunque non era una Prioria, il cui numero minimo è di 8 Cavalieri), ed ancora una volta, Sandro Vinciguerra , un Cavaliere della Prioria dei Caffi, che rappresentava la pseudo Prioria di Sant’Agata de’ Goti che, all’epoca, contava di numero 5/6 Cavalieri.
Dunque 2 Priori, un Vice Priore di una pseudo Prioria ed un delegato di una Prioria che ha rappresentato un’altra pseudo Prioria hanno pomposamente elevato alla carica di Gran Priore il Beltrutti, di Vice Gran Priore, il Barbero e sempre, guarda caso, di Gran Segretario, il Bonsi.
In conclusione alla riunione del 6 febbraio 2010 erano presenti (possiamo fare i nomi atteso che è stato pubblicato il relativo verbale) Walter Barbero, Diego Beltrutti, Riccardo Bonsi, Sandro Vinciguerra e M.V. : in totale n. 5 su circa 80/90 Cavalieri.
A questo punto mi astengo da qualsiasi giudizio! Posso solo dire che a nulla è valso l’avvertimento del Romano – che ha imposto la propria presenza solo come componente del Segretariato di Stato-reggente - che la riunione non era valida e che non si poteva procedere all’elezione. A questo punto una brevissima precisazione per i “non addetti ai lavori”:
L'ordine per regola nonché per norma, diventa autonomo nel momento in cui è in grado di formare un Capitolo Generale. Per far questo l’Ordine deve essere costituito da almeno 8 Priorie con conseguenti 8 Priori. Le Priorie, a loro volta, debbono essere composte da 8 Cavalieri i quali nel loro interno debbono eleggere un Priore ed ogni altra carica di Prioria.
Orbene il Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri, al 6 febbraio 2010, era realmente composto da sole 6 Priorie e conseguentemente da soli 6 Priori, non avendo raggiunto il numero di 8 Cavalieri né la Prioria di Graglia ( composta da 2 Cavalieri e forse da 2 Postulanti), né la Prioria di Sant’Agata de’ Goti (composta da 5/6 Cavalieri).
Ecco perché il Romano ha sostenuto la non validità della delibera con la quale è stato eletto il Beltrutti Gran Priore. Ciò nonostante questi signori si sono sentiti autorizzati a spadroneggiare sul nostro Ordine: hanno fatto espulsioni (la pseudo espulsione del Romano), hanno spostato la sede dell’Ordine a Brusca, hanno costituito una Associazione con il nome dell’Ordine, si sono appropriati del logo e degli abiti ed hanno diffidato S.A.S. Marcello 1°, Principe di Seborga nonché i Cavalieri a continuare nel cammino dell’Ordine che il compianto Principe di Seborga, S.A.S. Giorgio 1° ci aveva indicato. Successivamente Barbero e Bonsi si sono accorti di un neo nella vita di Beltrutti e loro, proclamatisi rispettivamente Gran Priore e Gran Segretario, hanno espulso pure Beltrutti.
A me come a qualsiasi altro Cavaliere o quisque de populo sorge spontanea una domanda: chi sono questi signori e con quale legittimazione si sono permessi e si permettono di fare tutto ciò che fanno, di insultare il Principe di Seborga, Gran Priore e i Cavalieri del V.E.O.S.P.S.S. di minacciare querele e/o chissà quale altra rappresaglia ma soprattutto di tentare di appropriarsi di un Ordine che, certamente, non appartiene loro?
Io, ancora una volta, come già ebbi a dire in queste pagine, suggerisco se ognuno di noi, al di là dei paramenti che indossa, si sentisse di essere Cavaliere - quali siamo sempre stati con il nostro Giorgio - e riuscisse a dar posto nel proprio animo all’amore e all’umiltà senza farsi vincere dalla superbia, ancora si potrebbe far percorrere al V.E.O.S.P.S.S. il cammino unitario che il nostro Amato Giorgio aveva percorso.
Date retta a me, cari Fratelli Cavalieri, gli errori li abbiamo potuto commettere tutti e tutti, da uomini fallibili quali siamo, ne commetteremo ancora, ma certamente nessun Tribunale potrà risolvere questo tipo di problemi. Errare umanum est, sed perseverare est diabolicum! Non è segno di debolezza, ma al contrario, di grandezza e soprattutto di saggezza!
Alberto Romano
Cavaliere e Vice Gran Priore del Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri