Una folla di
persone si è radunata martedì 20 settembre 2011, presso la chiesa di San
Benedetto, per dare l'ultimo saluto a Pepi Morgia, regista e light designer e nostro
Ambasciatore in Italia e Santa Sede, scomparso lunedi`, a 61 anni, per problemi al
fegato.
A celebrare la messa c'era Don Gallo, vestito di bianco, così come
molti dei partecipanti, che hanno rispettato le volontà del “Corsaro Nero”,
come lo chiamavano gli amici, che voleva vedere i suoi cari in bianco per il
suo funerale.
Un’atmosfera di commozione intensa, che si è sciolta in un “Padre
nostro”, durante il quale centinaia di persone hanno pregato insieme, tenendosi
per mano di fronte alla bara su cui qualcuno aveva scelto di posare il
cappellino di Corto Maltese.
Sulla bara c’era anche ben visibile la bandiera
del Principato di Seborga, posta dal Console Onorario di Seborga a Bergamo e
candidato Ambasciatore per la Repubblica Dominicana, Alessandro M. Segnini
Bocchia di San Lorenzo (nella foto).
Tra i presenti, Vittorio De Scalzi, che durante la messa
ha intonato una canzone per Pepi, Le onde del sogno. «È una canzone speciale
che Fabrizio De André aveva scritto per lui su un tovagliolo durante una
tournée, e io l'ho musicata».
Vittorio, commosso, ricorda l'amico e collega:
«Sono contento che sia andato via sereno. Ha accettato la condizione di una
persona in partenza. Abbiamo iniziato il nostro percorso artistico quasi
insieme. Mi ricordo ancora quando è arrivato una notte a Bologna nel 1968 e ha
iniziato la sua carriera con i New Trolls».
Anche Alberto Fortis dedica una
canzone a Morgia e lascia il suo saluto: «Pepi era una grande persona. Con la
sua scomparsa ha lasciato un vuoto. Spero che il suo modo di essere e di fare
continui ad essere un esempio».
Tra gli amici e i colleghi, anche il cantante
Francesco Baccini. Don Gallo lo ricorda con amore: «Per me era come un figlio e
il suo essere regista delle luci era un mestiere che faceva per amore e con
amore. Un amore che ha mostrato fino in fondo, quando ha deciso di sposare
Patrizia Tenco in ospedale. Un vero gesto d'amore, senza vincoli. Ieri ho
pianto, con un misto di dolore, sofferenza e gioia».
In tanti sono saliti
sull'altare per lasciare la loro testimonianza. Il figlio Emiliano (nella foto in basso con Dori Ghezzi) ha detto:
«Quando l'ho salutato per l'ultima volta gli ho detto Ci vediamo dopo, come si
dice quando si fa uno spettacolo insieme. Ci rincontremeremo in futuro»; la
compagna Patrizia: «Non abbiamo avuto una vita per stare insieme, ma il tempo
che ci è stato dato è stato intenso. È come se mi avesse regalato una nuova
vita. Grazie Pepi, ci vediamo dopo».
In chiesa c'erano anche l'amica di sempre
Dori Ghezzi, l'assessore alla cultura del Comune di Genova, Andrea Ranieri,
Andy dei Bluvertigo, il chitarrista Armando Corsi, il discografico Stefano
Senardi e la cantante Irene Fargo.
Tante corone di fiori bianchi, il colore
preferito di Pepi, tante lacrime e commozione, ma anche sorrisi, per i ricordi
che Pepi ha lasciato con la sua arte.
Poco dopo l'una, il carro funebre si è
allontanato dalla chiesa di San Benedetto, in direzione Staglieno, dove il
corpo di Pepi verrà cremato. Le ceneri, poi, saranno disperse in mare, come
avrebbe voluto per la sua ultima scena il regista di luci.
La stagione del
Teatro della Tosse che inizierà fra pochi giorni (6 ottobre) sarà dedicata alla
memoria di Pepi Morgia. Emanuele Conte, Presidente e direttore artistico della
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ha deciso di dedicare la prossima
stagione a Pepi Morgia: “ In molti hanno già ricordato la grandezza della sua
arte e quanto il suo lavoro abbia inciso sulla scena contemporanea. Non è solo
un omaggio alla memoria di Pepi Morgia ma una sottolineatura di quanto il suo
lavoro sia ancora vivo”.