S.A.S. Marcello I, S.A. Principessa Nina e il Governo del Principato di Seborga mandano tanti auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori della Gazzetta di Seborga!
18 marzo 2013
DISPUTA SULLA PATERNITA` DELLE OLIVE TAGGIASCHE
In questi giorni
l’amministrazione comunale di Seborga ha approvato il regolamento per
l'assegnazione della Denominazione Comunale d'Origine (De.Co.) all'oliva
taggiasca coltivata in loco.
La rivendicazione sta suscitando una disputa sulla
paternità del prodotto agricolo, simbolo nel mondo della cucina mediterranea,
con il comune di Taggia che di certo non ha digerito l’iniziativa.
Portavoce in
difesa della paternità seborghina dell’oliva in questione è il nostro vice
Sindaco e fautore di questa iniziativa, Flavio Gorni, che da un po’ di giorni
si prodiga a rispondere alle obiezioni sollevate da Taggia per mezzo di
interviste rilasciate alla stampa interessata al caso.
La domanda, che a questo
punto tutti si chiedono, è la seguente: Taggia o Seborga?
In quale dei due
territori comunali fu per prima seminata questa pianta d'olivo destinata a
produrre le olive taggiasche, rese famose dal caratteristico color nero-
violaceo e considerate in grado di dare, una volta spremute, uno dei migliori
olii di tutto il bacino del Mediterraneo?
Spiega Flavio Gorni:“ Abbiamo
intrapreso questa strada, cioè quella del conferimento della De.CO, per
valorizzare le attività agroalimentari tradizionali seborghine, inclusa l'oliva
taggiasca.
Furono i monaci provenienti dall'isola francese di Sant'Onorato,
nell'arcipelago delle Lerins di fronte a Cannes, insediatisi da queste parti,
per volere dei Conti di Ventimiglia, attorno al 954 dopo Cristo a portare con
se ed a piantare i semi delle prime piante d'olivo di varietà taggiasca.
Successivamente
essendosi diffusa la relativa coltivazione soprattutto attorno alla cittadina
alle porte orientali di Sanremo, essa prese il nome che tuttora porta”.
Nella
vicina città di Taggia, ovviamente non sono d’accordo con questa tesi,
sottolineando invece come questa pregiata e particolare specie d'oliva prenda
il nome di “taggiasca” proprio perché per la prima volta venne coltivata nel
capoluogo della Valle Argentina.
Secondo invece il vice Sindaco di Seborga, furono
i monaci provenienti dall'isola francese di Sant'Onorato, nell'arcipelago delle
Lerins di fronte a Cannes, insediatisi da queste parti, per volere dei Conti di
Ventimiglia, attorno al 954 dopo Cristo, a portare con se ed a piantare i semi
delle prime piante d'olivo di varietà taggiasca.
Successivamente essendosi
diffusa la relativa coltivazione soprattutto attorno alla cittadina alle porte
orientali di Sanremo, essa prese il nome che tuttora porta.
A Taggia, invece,
si racconta che furono i monaci benedettini provenienti dalla famosa abbazia di
Pedona ad impiantare i primi oliveti di “ taggiasca” in bassa Valle Argentina
al fine di risollevare economicamente le sorti di quelle comunità duramente
provate da decenni di scorrerie saracene e longobarde.
A Taggia essi fondarono
il cenobio di Santa Maria del Canneto.
Ciò avvenne alla fine del settimo secolo
D.C., cioè duecento anni prima della donazione del territorio di Seborga ai
monaci di Lerins.
Stefano Roggeri, studente del Liceo Scientifico Cassini di
Sanremo e appassionato di storia, esprimendo un suo parere riguardo al
dibattito sull'origine dell'oliva taggiasca tra Taggia e Seborga è dell’avviso
che il monastero dei Benedettini di Taggia fu antecedente al 954 (data posta
dal vice Sindaco di Seborga) così come l’oliva da essi coltivata sul territorio
di Taggia e Villaregia. “Apprezzo la passione e la conoscenza di Stefano
Roggeri, un ragazzo veramente meritevole, riguardo al dibattito sull'origine
dell'oliva taggiasca tra Taggia e Seborga - risponde Flavio Gorni in un articolo
pubblicato di recente su Riviera24.it - tuttavia i Documenti cartacei di
Seborga, sulla coltura dell'olivo, risalgono al 954, mentre i documenti
menzionati da Stefano, oltre ad essere datati 979, potrebbero non descrivere le
coltivazioni di olive, bensì semplicemente una richiesta di poter usufruire
delle terre che erano state dei Benedettini.
La storia dei monaci Benedettini
nel nostro ponente, il cui motto era 'Ora et Labora' (prega e lavora), per
l'importanza che i Benedettini danno, oltre che alla vita contemplativa, anche
al lavoro manuale, iniziò nel 700 dall'isola di Lerins, in cui vi fu introdotta
la Regola Benedettina; vi si contavano allora più di 3000 monaci.
Nel 732
l'isola fu saccheggiata dai Saraceni, e l'abate con molti monaci fu
ucciso. Dal 900, Lérins acquistò molti possessi sulla costa e nell'interno
della Francia, compreso il Principato di Seborga di cui faceva parte la zona
adiacente alla Chiesa di San Michele in Ventimiglia; possedette il diritto
d'immunità e costituì un suo proprio territorio.
Da quel periodo
iniziarono le coltivazioni, per espandersi in tutto il ponente ligure. Difficile stabilire con esattezza, se furono i primi a coltivare l'olivo
divenuto taggiasco, i monaci del Principato o i monaci che si stabilirono nel
monastero di Taggia, ma la tradizione, la capacità di espansione, era
sicuramente a vantaggio dei monaci di Lerins e del Principato di Seborga, in
quanto, in quel periodo, avevano già portato la loro esperienza nella costa
francese, per poi diffondere la coltivazione dell'olivo nelle campagne (grange)
sino a spostarsi per insediare nei fondovalle, costruendo i primi frantoi ad
acqua, grazie alla notevole presenza di rii e torrenti.
Inoltre, il monastero
dei Benedettini di Taggia (mentre Seborga era un Abbazia, monastero autonomo),
ha origini incerte, e potrebbe aver preso l'avvio dall'esperienza di anacoreti
legati al monastero di Lerino e Seborga.
Di fatto, l'impronta maggiore sul
territorio, sulla coltivazione in grangie, è stata data dai monaci Benedettini
dell'Isola di Lerins, che, nel periodo dal 954 al 1800 – conclude Flavio Gorni
- hanno vissuto nel Principato di Seborga”.
Come andrà a finire questa vicenda? Ancora non si sà, ma di sicuro dell’oliva taggiasca se ne sta parlando
parecchio e – polemiche a parte – in fin dei conti tutto questo chiacchierare
non fa altro che promuovere queste benedette olive e il suo olio!
12 marzo 2013
L'ESPOSIZIONE DEI VOLTI FEMMINILI: UNA PREGEVOLE INIZIATIVA DI SEBORGA
Bella Seborga, sabato
9 (e domenica 10) marzo, mentre una nebbia avvolgente ha contribuito a donarle
un aspetto medievale sicuramente affascinante. Belli i suoi carugi addobbati
con la mimosa di cui le colline circostanti sono ancora decorate da una
fioritura eccezionale e molto bella l’esposizione fotografica dedicata al mondo
femminile in occasione della ricorrenza dell’8 marzo.
In un percorso che ci inoltra nel cuore del borgo incontriamo delicate composizioni floreali la cui base è il caldo e solare giallo della mimosa in cui ritratti di donne che hanno segnato la storia del mondo ricordano personaggi noti a tutti.
In un percorso che ci inoltra nel cuore del borgo incontriamo delicate composizioni floreali la cui base è il caldo e solare giallo della mimosa in cui ritratti di donne che hanno segnato la storia del mondo ricordano personaggi noti a tutti.
Ed ecco che l’immagine di Giovanna D’Arco si alterna
alla sorridente foto di Mariangela Melato, una Regina Margherita austera si
contrappone a Sofia Loren e, nei pressi del comune, una serena Rita Levi di
Montalcini è abbinata il volto di Melissa Bassi, la giovane studentessa morta
nello scoppio di una bomba artigianale mentre si recava a scuola per colpa del
gesto di un folle.
Proprio la sua immagine è stata scelta dai ragazzi del Comune come simbolo di una generazione le cui speranze sono in balia di un destino incerto. Iniziativa pregevole questa dei commercianti dove ogni realtà ha scelto un personaggio ed ha decorato la foto scelta con una composizione in alcuni casi esposta all’interno del negozio, in altri casi all’esterno. E l’ordine dei cavalieri Veospss ha scelto l’immagine simbolo della cristianita cattolica: Maria di Nazareth. (Valerio Moschetti – Bordighera.net)
Proprio la sua immagine è stata scelta dai ragazzi del Comune come simbolo di una generazione le cui speranze sono in balia di un destino incerto. Iniziativa pregevole questa dei commercianti dove ogni realtà ha scelto un personaggio ed ha decorato la foto scelta con una composizione in alcuni casi esposta all’interno del negozio, in altri casi all’esterno. E l’ordine dei cavalieri Veospss ha scelto l’immagine simbolo della cristianita cattolica: Maria di Nazareth. (Valerio Moschetti – Bordighera.net)
11 marzo 2013
SEBORGA VINCE L’EDIZIONE 2013 DI SANREMO IN FIORE
Seborga con
"Alla conquista di nuovi pianeti"; Taggia con "Avatar" e
Ospedaletti con "Passeggiata ... tra i pianeti": sono i carri
vincitori di Sanremoinfiore 2013, il tradizionale corso fiorito - quest'anno
abbinato al tema "L'uomo nello spazio" - che ha visto la
partecipazione di decine di migliaia di spettatori (Oltre 40 mila), provenienti
da tutto il nord Italia, che si sono dati appuntamento sul lungomare di Sanremo
per ammirare i dieci carri e le loro composizioni floreali. "Sicuramente
il carro di Seborga si staccava da tutti gli altri - è il commento, a caldo,
del sindaco della città dei Fiori, Maurizio Zoccarato -. Ha vinto il migliore e
si spera che l'anno prossimo possa partecipare anche Sanremo. Un grande ritorno
di immagine per la città e per i nostri commercianti".
Con la coppa
sollevata in aria, dal gradino più alto del podio il sindaco di Seborga, Enrico
Ilariauzzi (nella foto), ha commentato: "E' stata una vittoria importante
soprattutto per l'impegno messo in atto in queste settimane. E' la seconda
volta che arriviamo al primo posto, l'altra era stata nel 2000. C'è voluto
circa un mese solo per preparare la struttura del carro, che nel nostro caso
rappresentava l'uomo dello spazio alla conquista di nuovi pianeti. Abbiamo fatto
il carro con il contributo del Comune di Sanremo ed il lavoro e la pazienza di
tanti volontari della confraternita dei 'Girasui'".
In un comunicato stampa, diffuso dal Maestro
Vitaliano Gallo, i Solisti dell’ Orchestra da Camera Principato di Seborga, si
felicitano con il Principato di Seborga per la vittoria del Carro Fiorito dal
titolo "alla conquista di nuovi pianeti". “Seborga benché possa
sembrare un piccolo borgo – si legge nel comunicato - è in realtà una grande
risorsa sia storica che turistica per il nostro territorio, e non solo. Già
crocevia di culture nel medioevo, ha sempre mantenuto questa caratteristica, e
fa parlare di sé tuttora. Tra i tanti organismi socio/umanitari al suo interno,
vi è anche l’Orchestra da Camera, portatrice di pace e di cultura in tutto il
mondo, e ci sentiamo fieri di farne parte. Possa questo titolo: "alla
conquista di nuovi pianeti" portare idee, felicità, e amore. Complimenti
Ancora!!!”
10 marzo 2013
SEBORGA ALLA FIERA DI NIZZA
Il Comune di
Seborga, grazie al gemellaggio con l'Escarene, partecipa a Nicexpo, la più
importante fiera della Costa azzurra da oltre 70 anni, che si tiene dal 9 al 18
marzo presso l'Acropolis.
Un' importante promozione per il turismo, commenta il
Sindaco Enrico Ilariuzzi, che vede ogni anno un fortissimo afflusso di
visitatori in uno spazio diviso in tre siti espositivi di 28.000 metri quadrati.
Il Comune
di Seborga, in collagorazione con il Comune di l'Escarene, oggi alla giornata
inaugurale, ha consegnato ai visitatori della fiera oltre 1500 mazzi di mimose,
per promuovere il Comune e le sue numerose manifestazioni.
Durante l'arco della settimana, il Comune di Seborga, disporrà di uno stand unitamente al Comune di L'Escarene, non solo con gadget turistici, ma anche con il famoso conio dell'antica zecca. (nella foto il Sindaco di Seborga Enrico Ilariuzzi, il Sindaco di Nizza Christian Estrosi e il Sindaco di L'Escarene Pierre Donadey)
Durante l'arco della settimana, il Comune di Seborga, disporrà di uno stand unitamente al Comune di L'Escarene, non solo con gadget turistici, ma anche con il famoso conio dell'antica zecca. (nella foto il Sindaco di Seborga Enrico Ilariuzzi, il Sindaco di Nizza Christian Estrosi e il Sindaco di L'Escarene Pierre Donadey)
09 marzo 2013
GIORNATA DELLA DONNA: VISITA ALLA CASA DI RIPOSO DI BORDIGHERA
Una giornata
speciale per la festa della donna da parte del Consiglio Comunale dei Ragazzi
di Seborga.
Per l’occasione, i ragazzi, si sono recati presso la Casa di Riposo di San Giuseppe a Bordighera (nella foto), donando a tutte le persone residenti,e, a tutto il personale dipendente femminile, un mazzo di fiori, offerto dal Sindaco Enrico Ilariuzzi.
Per l’occasione, i ragazzi, si sono recati presso la Casa di Riposo di San Giuseppe a Bordighera (nella foto), donando a tutte le persone residenti,e, a tutto il personale dipendente femminile, un mazzo di fiori, offerto dal Sindaco Enrico Ilariuzzi.
Durante l'incontro, le persone residenti si sono soffermate a
parlare con i ragazzi, un momento sereno e solidale per stare insieme.