Nel giorno dei
funerali dell’Avvocato Alberto Romano, in cui Seborga si stringe unita e
solidale alla famiglia e agli amici dello scomparso, pubblichiamo una Lettera Aperta
che l’Avvocato Romano ci aveva inviato il 29 luglio scorso, pochi giorni prima
della sua improvvisa scomparsa.
La Gazzetta aveva
deciso a quel tempo di non pubblicarla, non per mancanza di rispetto nei suoi confronti
o per qualche ripicca, ma semplicemente per non fomentare ulteriormente la “guerra
a colpi di penna e parole” che stiamo assitendo ormai da tempo.
Non volevamo che il suo contenuto venisse travisato o strumentalizzato. E non ci sorprende se altri giornali non l’hanno ancora pubblicata.
Non volevamo che il suo contenuto venisse travisato o strumentalizzato. E non ci sorprende se altri giornali non l’hanno ancora pubblicata.
Ora, a pochi
giorni dalla sua morte, questa lettera ha assunto un peso e una rilevanza
diversa che non possiamo ignorare.
Oggi che Seborga
sta per porgergli l’ultimo saluto, abbiamo deciso di pubblicarla, pur
consapevoli che in qualche modo, il suo contenuto verrà risucchiato in questo vortice
di botte e risposte, che avremmo preferito evitare e non esserne coinvolti.
Ora, con la sua
improvvisa scomparsa, questa lettera è diventata l’ultimo ‘testamento-appello’ ai
Seborghini a rimanere forti e uniti, sotto la guida del Principe eletto.
Inoltre,
anticipa argomenti che lo stesso Romano aveva in programma di spiegare e
trattare in una riunione pubblica a Seborga, a difesa dell’operato suo e del
governo.
Allo stesso
tempo, Romano rivolge un messaggio forte e schietto ad alcune persone che sicuramente
non apprezzeranno.
Al di là dei commenti e delle reazioni che questa lettera può provocare e suscitare, noi la trattiamo
come l’ultimo atto di volontà di un grande amico di Giorgio I°, di un amico di
Seborga, di un sostenitore della Causa Seborghina e di un essere umano come
tutti noi.
Leggiamola e rispettiamola così com’è.
LETTERA APERTA AI SEBORGHINI
Cari amici del Principato di Seborga
e p.c. Signori Massimiliano Molini di
Valibona, Jean Philippe Arnotte & C.
Per puro caso, a molti di Voi, come a me, qualche tempo fa, è
capitato di leggere su qualche giornale on line delle notizie sui personaggi di
cui sopra, corredati da ampi servizi fotografici ed ancora una volta
attribuibili ad un’associazione stipulata in Italia da persone da definirsi tutt’altro
che amici del Principato.
Sì, cari amici Seborghini, in questo
giornale si leggono delle notizie che, oltre a far rigirare nella tomba il
nostro compianto Principe Giorgio I°, con sicumera, tentano di turbare il
Vostro equilibrio, mal celando invece il loro poco o nulla sapere, con
affermazioni non vere sulla nostra
storia e sulla nostra realtà, e che per avvalorare il loro dire si ammantano di
titoli nobiliari, come se autodefinirsi “principi” o “baroni”, può dar loro una
credibilità storica alterata ad libitum.
Perciò mi rivolgo a Voi, Seborghini, non
fatevi ammaliare da queste frottole che vi raccontano, Voi siete persone serie,
che ben conoscono la storia e le tradizioni del loro territorio e dunque non
credete a certa gente che vi vuol far credere chissà quali nefandezze accadono
nel Principato.
Continuate ad andare avanti con il Vostro
onesto lavoro e con la dignità che vi contraddistingue.
Lasciate che parlino queste persone venute
da fuori che anziché cercare di stendere a Voi una mano di aiuto, si
permettono di “sparare” delle notizie a sensazione non vere standosi
comodamente sedute sulle poltrone che
arredano le loro case solo per il gusto di tentare di far credere a Voi - si
ripete - persone oneste che cercate, con umiltà ma sempre a testa alta di
guadagnarvi la giornata di lavoro - le loro pseudo realtà per mettervi
l’uno contro l’altro.
A questi signori rivolgiamo un invito:
cercate anche Voi di guadagnarvi la giornata dicendo realtà vere e magari, se
credete nel Principato, stringetevi a loro e dategli una mano non con la
sterile polemica, non con la critica distruttiva, non con notizie non vere, non
sparando a zero sull’operato di chi ha creduto e crede nel Principato e sta
dedicando la propria vita insieme ai componenti del Governo per cercare di
raggiungere quella che è l’unica, la vera, la assoluta ambizione di riportare
il Principato ed i propri cittadini ai livelli che esso merita non dimenticando
mai il vecchio adagio che “solo chi non
fa non può sbagliare”.
I Seborghini seri sono stanchi di questi Vostri
atteggiamenti e comportamenti e sono fieri di essere guidati dal Principe che
loro hanno eletto.
A proposito quale Principe, quello che a
norma dello statuto Voi avete voluto e/o il signor Molini di Valibona, eletto
non da Voi ma da un’associazione italiana o chi sa quale altro. Flussi e
riflussi storici: una volta, vi ricordate, c’era la principessa Jasmine oggi il
signor Molini…….
A proposito non abbiamo fatto precedere il
nome di questi personaggi dai titoli nobiliari che ostentano solo perché
personalmente riteniamo che racchiuda una valenza apprezzabile quello di: ”signore”
del quale certamente in pochi possono pregiarsi di essere.
“….ma
che Natale, Pasqua e Epitania, lo vuoi capire che siamo tutti uguali…facimmo i
seri, nuie appartenimmo a morte….” Sicuramente il buon Totò (Antonio De
Curtis) con questi pochi versi de “ A
LIVELLA “ nell’omonima celeberrima opera, ha voluto trasmettere il vero senso della vita ed
evidenziare la centralità dell’uomo.
Meditate
gente….e, per favore, non qualificatevi “amici di
Giorgio” Voi che di Giorgio non sapete nulla e del quale continuate ad
oltraggiarne la memoria.
Un’ultima considerazione: voi avete
l’ardire di affermare che S.A.S. Marcello I° è
“incapace di regnare…. per avere tradito il rispetto della Costituzione”
ma Voi l’avete forse rispettata arrogandovi il diritto di “eleggere” un altro
Principe di Seborga?
Ma voi chi
siete e come vi permettete di fare ciò, voi che per il Principato non
siete nessuno.
Ma la conoscete la Costituzione? A noi
sembra proprio di no quando affermate a vanvera “E’ un colpo di Stato”. Ma
conoscete il significato di queste parole?
Poi dite che, in altri termini, nel 2017
sarete in grado di riformare il modo di votare contestando che nell’elezione
del 2010 S.A.S. Marcello I° avrebbe impedito ad alcune persone di votare.
Questa è la vostra conoscenza della
Costituzione Seborghina? Bene, da una parte ci dispiace per loro, mentre da
un’altra siamo veramente preoccupati per Voi.
L’elenco dei votanti, nel 2010, certamente
non l’ha redatto il Principe, ma il Consiglio dei Priori.
Quanto infine alle linee programmatiche
redatte dal sig. Arnotte e dal sig. Molini, beh! stendiamo un velo pietoso e
auguriamo loro di riuscire, ove eletti, a fare solo una piccola parte di tutto ciò che stanno portando avanti S.A.S.
il Principe Marcello I° e l’Ecc.mo Ministro degli Esteri.
Il loro pregio è la mancata ostentazione di
tutto ciò che fanno, ma, credeteci cari Concittadini del Principato di Seborga è
veramente tanto e presto ve ne renderete conto.
Desidero poi confermare la notizia che oggi
23 luglio è apparsa sui quotidiani locali che la Corte Europea dei Diritti
Umani ha rigettato il nostro ricorso.
Questa notizia, guarda caso, è stata messa
in luce da una richiesta del sig. Arnotte che approfitta della situazione per
mettere ancora una volta in luce la presunta inefficienza di S.A.S. Marcello I°
ed indirettamente il mio operato che ho materialmente redatto il ricorso de quo.
Questo signore si guarda bene dal
dire che alla stesura di detto ricorso, su cui egli stesso ha apposto la
propria firma e su cui ha partecipato, attraverso il suo caro amico, Avv.
Devos, fornendo al compianto Giorgio I° - che li ha trasmessi a me per la
relativa annessione al ricorso stesso -
i suoi “famosi memoriali; si guarda bene dal menzionare che
egli stesso insieme ad altri hanno trasmesso alla Corte una nota denunciando
che alcune firme apposte in calce al ricorso erano false. Circostanza questa
che ha influenzato negativamente l’esito del ricorso.
In ogni caso ed al proposito, per estrema
chiarezza, si precisa che il suddetto ricorso, estremamente voluto dal
compianto Principe Giorgio I°, nasce in forza di una ordinanza di rimessione dei
nostri atti da parte di un Giudice di Ventimiglia alla Corte Costituzionale in
cui veniva ribadito il diritto del Principato di Seborga di essere dichiarato
indipendente.
Che solo grazie a questo provvedimento
giudiziario, è stato redatto e depositato il ricorso in parola sempre con il
placet del sig. Arnotte.
Avendo appreso dell’infondato ricorso,
S.A.S. il Principe di Seborga Marcello I°, nei modi e per gli effetti previsti
dalla Legge internazionale, già da tempo, sta provvedendo a porre rimedio a
quello che alcuni, non della materia, non ritengono essere stati trattati
sufficientemente.
Ciò che ci stupisce di più è la condotta di
Arnotte che sin da quando collaborava con il nostro Principe Giorgio I° e successivamente
con il Principe Marcello I°, lo stesso ha continuato a mantenere rapporti con
gente indesiderata e malvista da Voi Seborgini veri, al solo scopo, - adesso
è chiaro - di creare dissapori tra di
Voi e sfiducia nei confronti del Principe Marcello, I°, del suo governo e dei
suoi collaboratori.
Solo così si spiega il comportamento di
quest’uomo che cerca di mettere in una cattiva luce la persona
che Voi avete scelto e che, liberamente,
avete votato.
Egli non vi ha mai tradito ed insieme alla propria moglie – ebbene,
diciamolo pure senza ombra di dubbio – ha sempre governato mettendo a
disposizione risorse proprie ,economiche e non.
Per quanto riguarda infine le persone che,
ignorando la legge e l’iter del ricorso, sono convinti, in buona fede, che lo
stesso contiene degli errori, soprattutto di valutazione, sappiano che nella
prossima settimana sarò a Seborga, pronto a dare, in assemblea pubblica, ogni
chiarimento in materia.
Abbiate fede nel Principe Marcello I° ed
anzichè criticare il Suo operato, rimanete accanto a Lui dimostrandoGli
l’affetto ed il rispetto che merita.
W il Principato di Seborga, W i Seborghini quelli
veri e W il Principe Marcello I°.
Ringraziando i rispettivi Direttori che riterranno
opportuno pubblicare la presente, cogliamo l’occasione per dire grazie a S.A.S.
ed ai componenti del Governo per ciò che hanno fatto e continueranno a
fare per il nostro Principato.
( Alberto Romano )