11 febbraio 2010

Romano: io massone, ora "in sonno".

Arriva la risposta dell’Avvocato Alberto Romano alle dichiarazioni espresse dal signor Hanry de Saint Clair che volentieri pubblichiamo qui di seguito per promuovere chiarezza e sano dibattito su punti di vista controversi e non sempre chiari, legati ai personaggi e alle candidature alla carica di Principe di Seborga.

Ribadiamo ancora una volta che le opinioni espresse dai nostri lettori non sono necessariamente le stesse condivise da SeborgaPress.
La nostra linea editoriale è prima di tutto per il bene e il futuro del Principato e non certo per i singoli individui in lizza (o meno).
Saranno i fatti e le intenzioni serie, non certo le parole, le insinuazioni, le appartenenze o le manovrine di questi giorni, a determinare il rispetto e la fiducia che si aspettano di avere da parte nostra e di tutti i seborghini.


Egregio Direttore,
mi riferisco all'articolo corredato di foto apparso sulla Gazzetta l'8 febbraio per segnalare quanto appresso:
complimenti al firmatario dell'articolo, sono proprio io ritratto sulle due foto scattate all'interno di una loggia massonica con i relativi paramenti, vorrei però suggerire, Suo cortese tramite, al sedicente Hanry de Saint Clair, la prossima volta di centrare meglio le foto, così non ci sono dubbi.

Peccato, però, che quelle foto sono state scattate circa 4 anni fa, poco prima di "mettermi in sonno"; dall'epoca infatti non faccio più parte attiva dell'istituzione massonica, tuttavia desidero sempre, Suo cortese tramite, informare il fantomatico Harry che far parte della massoneria, cosi come ho fatto io che sono stato Gran Maestro non è un disonore e non vuol dire certo che non si è galantuomini, anzi può essere un riconoscimento che qualche migliaio di altri uomini ha voluto darmi e probabilmente anche lo stesso Hanry visto che ha scattato delle foto.

Vuol dire che anch'egli appartiene o è appartenuto alla istituzione ma con scarsissimo apprendimento atteso che si permette di pubblicare foto scattate all'interno di una loggia, senza il permesso dello scrivente. Forse ignora che esiste una legge che tutela l'immagine delle persone ed un'altra che riconosce il diritto alla privacy.

In ogni caso non mi vergogno di dire di essere appartenuto alla Massoneria, quella vera, quella fatta di gentiluomini e di avere portato a conoscenza, sia del Principe Giorgio che di molti Seborghini, la circostanza.

Fatta questa doverosa precisazione, gradirei che la stessa fosse pubblicata con lo stesso risalto offerto alla notizia e nel contempo La invito ad astenersi da proporre altre pubblicazioni sul mio conto.

Non sopporto le provocazioni soprattutto se provenienti da uomini che non hanno il coraggio di rivelare i propri nome e cognome, almeno che non provino vergogna a farlo.

Ma in questo caso, si astengano e, per favore, lo faccia anche Lei.
Nell'attesa di leggere questa mia sulla Gazzetta di Seborga, La saluto cordialmente.
Avv. Alberto Romano