Sulla notizia
del respinto ricorso e sulle accuse e critiche rivolte contro la persona del Principe e l'operato del Governo Seborghino, pubblichiamo qui di seguito un comunicato stampa diffuso e firmato
da S.A.S. Marcello I, Principe di Seborga:
Mi
riferisco agli articoli comparsi in data odierna su molteplici testate online
riguardo il giudizio di inammissibilità del ricorso per l'indipendenza
inoltrato a suo tempo alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo da
parte del Principe Giorgio I ed altri.
Mi si
permettano preliminarmente due osservazioni. Sono stato accusato, assieme al
Governo che presiedo, di aver mentito ai Seborghini circa lo status del
ricorso: ciò è falso, poiché fino a gennaio 2013 esso era effettivamente
pendente.
Secondo punto:
non comprendo francamente l'atteggiamento dei membri dell'opposizione. Come
possono accusare me e il Consiglio della Corona quando all'epoca del ricorso
molti di loro lavoravano ancora per il Governo ed erano perfettamente al
corrente della situazione?
Come possono
accusarmi quando loro stessi hanno sottoscritto il ricorso?
Troppo facile
fare il voltafaccia e giostrarsi a seconda delle proprie convenienze personali!
Inoltre se si
legge il testo della lettera pervenuta da Strasburgo si nota che tale lettera è
stata più volte sollecitata dagli stessi membri dell'opposizione con ripetute e
ossessive telefonate alla Cancelleria: la stessa mittente specifica in chiusura
di non insistere con tale atteggiamento perché la Corte ha altre questioni più
importanti da sbrigare anziché rispondere a loro...
Ma veniamo al
punto in questione.
La notizia
dell'inammissibilità - della quale a dire il vero il Governo era al corrente
già da qualche mese - onestamente non ci sorprende, perché da tempo sostenevamo
che il ricorso, presentato in quel modo, non aveva speranze di trovare un
positivo riscontro: non si può impostare un ricorso per ottenere l'indipendenza
sfruttando una controversia minore quale la questione dell'affitto del vecchio
Palazzo del Governo; andavano invece addotte le ragioni storiche per cui la
richiesta di indipendenza di Seborga ha degli effettivi fondamenti giuridici.
L'errore
formale di impostazione del ricorso fu fatto all'epoca, e non è certo colpa
mia: l'opposizione ne prenda atto.
Detto ciò, la
battaglia per l'indipendenza non si ferma affatto, checché ne dica la Corte.
Stiamo studiando già da tempo soluzioni alternative per riaffermare la
legittimità dell'indipendenza del Principato di Seborga, in merito alle quali i
Seborghini saranno prontamente informati a tempo debito.
Sono sereno e
a posto con la mia coscienza, anche se spiace che molti, pur di attaccarmi,
smentiscano incoerentemente se stessi e le posizioni che assunsero in passato.
Viva il
Principato di Seborga!
S.A.S. Marcello
I, Principe di Seborga
23/07/2014