28 febbraio 2010

È l’ora delle idee!

Ci scrive il prof. Paolo Iotti, Console Onorario del Principato di Seborga a Castellarano (RE - Italia):

Ai Candidati a Principe.
Siccome il Consiglio dei Priori si prepara a nominare i due finalisti all'elezione a Principe (domenica 7 marzo), mi sembra tempo porre una richiesta semplice e chiara: oltre ai naturali spunti di dibattito politico, dai toni anche accesi, è tempo che si parli di programmi!
Mi farebbe piacere leggere sulle pagine della sempre più preziosa Gazzetta di Seborga i Vostri Programmi di Governo, dettagliati, per quanto opportuno e possibile...
Chi sarà chiamato da qui a breve ad esprimere un Voto davanti alla Storia si sentirà più sereno dopo aver ponderato proposte, progetti, intenzioni di lavoro.
Non voterei mai un candidato che non abbia un programma chiaro o che non esprima linee programmatiche e politiche chiare, ponderate, plausibili.
E’ l’ora delle idee!
Cordialmente
Prof. Paolo Iotti, Console a Castellarano (RE)

27 febbraio 2010

Seborga e la Festa della Donna

Sabato 6 e Domenica 7 Marzo dalle 10:00 alle 13:00 damigelle in abiti d'altri tempi offriranno un ramoscello di mimosa alle signore che visiteranno il borgo.
I ristoranti proporranno una pietanza al "color mimosa" e mimose orneranno di giallo i suggestivi carrugi.

26 febbraio 2010

Richiamo al silenzio

In qualita´ di Gran Maestro del "Sovrano Ordine Cavalleresco di S. Bernardo di Clairvaux" sento il dovere di ordinare a tutti il silenzio che merita la memmoria e il lutto del nostro defunto Principe "Giorgio I".
Riflettiamo sull' origine del Principato di Seborga, origini cistercensi, nate da storia che i nostri padri ci hanno consegnato con fatica e grandi sacrifici, da monaci, da priori, da autorita religiose che hanno sempre protetto il Principato.
Domandiamoci le ragioni di questo e allontaniamo chiunque, senza il senso della storia nostra e del rispetto di quello che il popolo "Sovrano" di Seborga, voglia arrogarsi il diritto di distruggere questa sovranita.
Mi chiedo se le autorita di Seborga hanno capito le loro origini. Mi chiedo perche e di che cosa o di chi i Seborghini debbono avre paura!
Sono essi, per storia, per tradizioni e statuti "Sovrani" del loro territorio e quindi in grado, uniti ai Priori, al Consiglio della Corona ed al Sovrano Ordine Cavalleresco di S. Bernardo di Clairvaux, di scegliere e di eleggere a Principe la persona piu adatta a loro.
A nome del Sovrano Ordine Cavalleresco di S. Berrnardo di Clairvaux , diffido il Direttore della Gazzetta di Seborga a pubblicare articoli denigratori che fomentano false direttive.
Certo che il Direttore, persona intelligente, raccogliera questa richiesta ringrazio.

Gran Maestro Mario Benvenuti
Sovrano Ordine Cavalleresco S. Bernardo di Clairvaux


Raccogliamo l'invito del Gran Maestro al silenzio, ma non alla censura. Rispettiamo le autorita` e i Seborghini che, fra poco, sceglieranno ed eleggeranno il nuovo Principe. Guardiamo al futuro del Principato con ottimismo e fiducia. Lasciamo alle spalle quello che ci siamo detti e rimbocchiamoci le maniche per lavorare seriamente per il bene e per il futuro del Principato.

25 febbraio 2010

Il Nuovo Corso…
Che bella idea, una gioiosa manifestazione folcloristico-culturale con cavalieri e dame in sfilata nel borgo, senati accademici, Gran Consiglio dei principi europei e investiture in loco, bandiere, trombe e articoli sui giornali! I turisti accorreranno a frotte per la gioia di commercianti e ristoratori (e meno male che c'è chi pensa all' economia del principato).
Questo "pellicano" l' ho già incontrato durante i miei studi sulla Massoneria: infatti, "cavaliere dell' aquila e del pellicano" corrisponde al 18° grado del R.S.A.A. vulgo "Rito Scozzese Antico ed Accettato" ma sicuramente questa è solo una tragicomica assonanza. In ogni caso , se questo è il "nuovo corso" mi vedo costretto a dare ragione al Sig. Sindaco Fogliarini e ripeto con immutato vigore: tutti a casa!
Seborghini, svegliatevi, non è questo che il principe Giorgio I voleva per Voi.
conte Umberto Savioli Caccianemici di Monticino

****

Ma chi li ha chiamati?
Ordine dinastico. Di quale disnastia?
99 ordini cavallereschi, e nemmeno 1 riconosciuto...... dal Ministero Affari Esteri in Italia, scommetto.
“quando un regno è senza re arrivano cavalieri a salvare il regno e l’atavicità da egli realizzata e vissuta", ma chi li ha chiamati?
"........è doveroso, da parte nostra, determinare se fra i molti candidati su tale Principato esistano almeno in parte alcuni promotori di questi suoi alti ideali." Eccone altri che danno pagelle, ma per carità!
Ci mancava solo il Pellicano a Seborga....., il Principato sta diventando terra di conquista del primo che si alza al mattino con qualche idea in testa. E' diventato una sorta di terra di nessuno dove è sufficiente prenotare un BB ed il ristorante e poi via, todos caballeros!!!
Mi piacerebbe sapere se a Montecarlo si può fare lo stesso, o a Roma, tenuto conto del divieto del Vaticano.
Per quanto riguarda il Comune, non ho parole...... probabilmente basta tirar su due lire e tutto è in vendita..... anche la dignità di un Paese.
Ma perchè tutti qui? Ma non possono andarsene a Ventimiglia, Sanremo o a Bordighera che c'è pure il mare?
Un altro "ordine cavalleresco" non riconosciuto dalla Chiesa cattolica Apostolica Romana, e questa volta non diamo la colpa al Principato di Seborga e ai seborghini per favore.
Sono proprio curioso di vedere quanti e quali "seborghini" parteciperanno.
Alessandro M. Segnini Bocchia di San Lorenzo

Manifestazione “La Pietà del Pellicano” a Seborga

Comunicato stampa:

Sabato 27 e domenica 28 febbraio ’10, sarà presente a Seborga, la “Pietà del Pellicano” (pietas pellicani) con i suoi 99 ordini cavallereschi. La Pietà del Pellicano è un ordine dinastico che ha come simbolo il pellicano, unico animale che, in caso di carestia, per salvare i piccoli da morte certa, dona il proprio sangue fino al sacrificio della vita; ed ha come motto: “essere non apparire”. Il programma della manifestazione e`il seguente:

Sabato 27 febbraio, ore 18.00-21.00 Sala Comunale: Presentazione dei testi dell’anno svolti da nobili cavalieri e dame della Pietà del Pellicano. Presentazione di tesi alle accademie di Russia e di San Gioacchino e Sant’Anna alla presenza del senato accademico. Serata culturale.

Domenica 28 febbraio, ore 10.30: Consegna gratuita da parte dell’OMT (ordo monasticus templarum), dei tiletti (antico lascia passare nei borghi medioevali a tutte le persone mantellate e non); ore 12.00: Pranzo libero con opportunità di scelta propria del ristorante.
Ore 14.30 -18.00 Si formeranno per le strade del Principato gruppi di cavalieri capitanati dai comandanti dei vari ordini cavallereschi, dove alcuni di questi eleveranno pubblicamente cavalieri e dame. Ore 18.00 Viene indetto il Gran Consiglio dei Principi Europei, con l’invito a tutti coloro che sono Principi o candidati alla reggenza o al Principato di Seborga a presentarsi. Apertura dei lavori di partecipazione; dibattiti.

+ Adeodato
Leopoldo Francesco Luigi Mancini d’Ausignano
Monarca, Pietas Pellicani

Tutti a casa!


Gent.mo Sig. Direttore,
per quanto utile possa essere la mia modesta opinione , mi sento totalmente in sintonia con quanto affermato dai Signori Segnini Bocchia di San Lorenzo e Prof. Paolo Iotti: Seborga, i seborghini e tutti coloro che credono nella storica sacralità di quell' antico borgo non meritano di assistere a quanto sta accadendo.
Che la lotta per il primato sia cruenta lo si può anche accettare, è umano, però a tutto ci deve essere un limite che è segnato dal rispetto che tutti dobbiamo a Seborga come fenomeno storico, religioso, politico, sociale.
Senza considerare che diventare padroni assoluti del mondo dopo una guerra nucleare globale non credo possa interessare o giovare ad alcuno.
Dipendesse da me, azzererei la "campagna elettorale", manderei tutti a casa a riflettere un poco, affiderei al Vescovo locale o al cardinale Angelo Bagnasco la tutela temporanea del principato per poi indire nuovamente l'elezione tra 12 mesi a far data da oggi.
Così non sarà perchè le decisioni "forti" possono essere prese solo da "uomini forti" e i seborghini, con tutto il rispetto, mi credano, oggi non mi paiono tali.
Sento la loro fragilità, sento che non riescono ad essere arbitri del loro destino.
Manca un Masaniello, manca un Balilla, manca un seborghino che sappia essere capo-popolo.
Fatevi coraggio, uscite e radunatevi, scatenate l' inferno e occupate il Palazzo del Governo!
Sceglietevi un capo e fatevi rispettare, nel nome di Giorgio e per Dio!
Non lasciatevi far prigionieri e non fate prigionieri, sino alla vittoria o sino all' annientamento!
Il principato è vostro, ve lo ha lasciato Giorgio I in eredità, tirate fuori gli attributi e combattete!
E noi, che invece possiamo solo essere spettatori di questa tragedia, facciamoci forza e stringiamoci tutti attorno al nostro Ideale pensando all'antico detto "...la luce della saggezza brilla anche nelle tenebre...". Da lassù Giorgio I , " il Principe ", ci sta guardando e giudicando, cerchiamo di essere tutti un poco, anche solo un poco, degni di lui e del Suo sacrificio.

Umberto Savioli Caccianemici di Monticino

24 febbraio 2010

Un invito alla riflessione

Una cosa è certa: a colpi di carte bollate non si fanno i Principi, e nemmeno lo si diventa.

E' davvero triste vedere come negli ultimi tempi, il Principato di Seborga sia diventato un ginepraio dove si ricorre più facilmente alle diffide che ad una sana competizione elettorale, dove addirittura politici esteri si permettono di decidere chi debba diventare Principe, dando pagelle in base a chi verrà eletto.
Politici, che pensano di dare lezioni di democrazia, loro che sono la patria di Hitler..., e di altri personaggi quantomeno discutibili.

A parte il fatto che non sono poi così favorevole ad un trono assegnato dopo una, in questo caso fin troppo accesa, competizione tipica delle tanto sbeffeggiate repubbliche sudamericane, anche perchè se tanto mi da tanto, il perdente fra i due contendenti finali, dovrà, ormai è chiaro, lasciare il Principato, poichè dopo tre mesi di colpi più o meno bassi, o alti che siano non cambia, non sarà certo l'esito del voto a quietare gli animi. E' questo che vogliamo? Mi auguro proprio di no.

La mia paura, è che il non eletto, possa farsi accarezzare dalla penosa idea di creare un fantomatico quanto ridicolo "Governo in Esilio" tanto caro ai trombati di tutto il mondo politico, e così facendo cercare penosamente di rientrare in gioco dalla finestra dopo essere stato educatamente, dal Popolo, invitato ad uscire dalla porta. In tal caso più che non eletto potremmo definirlo perdente, in tutti i sensi.

Qualsiasi tentativo di governo in esilio sarà considerato alla stregua di un qualsiasi "stupido" gioco di ruolo, se volete fare i Gandalf della situazione accomodatevi pure, ma a Disneyland.

Si può pensare di governare Seborga, da soli o con soggetti del tutto estranei alla vita sociale del Principato? E' come se l'Italia fosse governata da ministri,
sottosegretari e parlamentari finlandesi. Ridicolo, semplicemente ridicolo.

Datevi quindi una calmata tutti, e mi rivolgo ai candidati ancora in corsa: ricordatevi che il titolo di Principe di Seborga, è un impegno con la Storia, le Tradizioni e le aspirazioni di un Popolo, non una corona da mettersi in testa per pavoneggiarsi con gli amici e pensare di essere diventati qualcuno.

Alessandro M. Segnini Bocchia di San Lorenzo

L’avv. Kusturin si dimette dalla carica di membro del Segretariato di Stato

La validita` della diffida nel 21 febbraio scorso, comunicata dal Segretariato di Stato per la Giustizia, nei confronti del Consiglio dei Priori, si sta rivelando discutibile e ballerina.
Un membro del Segretariato, composto da cinque avvocati, si è infatti dichiarato sorpreso ed estraneo all’ingiunzione firmata dall’Avv. Alberto Romano.

A prendere le distanze in tutta questa vicenda è l’avv. Alessandro Kusturin che, in una lettera indirizzata alla nostra redazione (e che pubblichiamo qui sotto), non solo dichiara di non aver preso parte a riunioni per discutere il provvedimento ma annuncia anche le sue dimissioni.

L’avv. Kusturin sembra non essere l’unico membro del Segretariato a dissociarsi dall’Avv. Romano. Si parla anche di altri due membri dell’Organo di Giustizia che non avrebbero dato la propria autorizzazione a procedere: gli avvocati Devos e Spano.

Dobbiamo purtroppo constatare che in questi giorni, chi regna veramente sovrano nel Principato di Seborga, sono solo la confusione e il caos istituzionale.


Egregio Sig. Direttore,
Oggetto : RE Comunicato Stampa del Segretariato di Stato
per la Giustizia del Principato di Seborga

questa mattina ho potuto constatare con molta sorpresa come sul Vostro sito internet - http://gazzettadiseborga.blogspot.com/ - sia stato pubblicato il Comunicato emesso dal Segretariato di Stato per la Giustizia del Principato di Seborga, firmato dall’Avv.to Alberto Romano come membro avente deleghe di tutti i componenti dello stesso.

Con la presente preciso ed altresì comunico a Voi nonché agli altri componenti del Segretariato, la mia più totale estraneità a quanto in esso contenuto, dovendo riscontrare che mai il sottoscritto ha delegato e/o firmato, autorizzato e preso parte ad una riunione del Segretariato di Stato per la Giustizia tesa al summenzionato Comunicato.

Va da sé che, ribadendo la mia non partecipazione e la non conoscenza di quanto pubblicato, alcun tipo di decisione sia mai stata posta in essere in mia presenza, diffidando pertanto chiunque ad attribuire al sottoscritto delibere mai assunte.

Certo di aver chiarito la mia posizione a riguardo anche nei confronti del Consiglio dei Priori, unico organo avente facoltà di decisione in merito all’idoneità dei Sig. Candidati all’elezione di Principe nonché alla detenzione di tutti i documenti inerenti il Principato di Seborga sino alla nuova nomina, preannuncio le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di membro del Segretariato di Stato.
Distinti saluti.

Alessandro Kusturin
23 febbraio 2010

23 febbraio 2010

Comunicato del Segretariato di Stato per la Giustizia


Il Segretariato di Stato per la Giustizia composto dagli Avvocati

Marco ANDREINI
Christophe DEVOS
Alessandro KUSTURIN
Alberto ROMANO
Alessandro SPANO

Essendo, al momento, l’unico Organo ed Ente al quale il compianto Principe Giorgio I ha demandato, post mortem, il Governo del Principato di Seborga fino all’elezione del Suo Succesore,

RILEVATO

da una e mail pervenuta all’Avv. Romano in data 21 febbraio 2010 l’uso di un non meglio identificato sito consigliodeipriori@gmail.com e l’apposizione in calce al contenuto, di n.4(quattro) timbri rotondi e

CONSIDERATO

che nè il detto sito, nè l’uso dei 4 timbri, nè tantomeno l’uso della carta intestata con il logo del Principato, è stato autorizzato da alcuno e soprattutto questi ultimi sono di legittima ed esclusiva appartenenza del Principe e quindi, allo stato, si ignora chi possa avere la illegale ed arbitraria detenzione dei suddetti e

RITENUTO

che il contenuto della detta e mail non ha alcuna rilevanza giuridica nè legittimazione da parte di un anonimo “Principato di Seborga 21.02.2010” e che, si ribadisce, l’unico Ente deputato al Governo del Principato, è lo scrivente Segretariato

RITENUTO INFINE

che la candidatura all’elezione a Principe di Seborga, non fa decadere il candidato all’incarico ricoperto ed assegnatogli, ma al più, fa sì che lo stesso, così come correttamente ha fatto l’Avv. Romano, si astenga dalla partecipazione alle sedute del Consiglio dei Priori finalizzate alla predisposizione delle votazioni;
or tutto ciò rilevato, considerato e ritenuto, il Segretariato per la Giustizia, unico Reggente del Governo del Principato di Seborga,

INVITA E DIFFIDA

i esponsabili del sito consigliodeipriori@gmail.com a procedere all’oscuramento del predetto,

gli eventuali detentori sine titulo dei 4 timbri rotondi a consegnare immediatamente gli stessi allo scrivente Segretariato che provvederà a custodirli insieme alla documentazione già in proprio possesso che rimane a disposizione del Popolo Sovrano del Principato di Seborga che ne faccia richiesta in assemblea con la necessaria maggioranza degli aventi diritto e/o del Principe che ne sarà eletto,
si avverte che, trascorso invano il termine di 24(ventiquattro) ore, codesto Segretariato, assumendo il compito di Tribunale giudicatore sulle controversie del Principato, provvederà a decidere secondo le Leggi vigenti nel Principato stesso.
Principato di Seborga il 22 febbraio 2010


p. IL SEGRETARIATO DI GIUSTIZIA
Avv. Alberto Romano anche per delega

21 febbraio 2010

Comunicato del Governo reggente del Principato di Seborga

Pubblichiamo qui di seguito un comunicato stampa diffuso dal Governo reggente del Principato di Seborga a seguito di una riunione del Consiglio dei Ministri e del Consiglio dei Priori, che si e` tenuta il 21 febbraio 2010:





A nome del Governo reggente del Principato di Seborga e per volere del Consiglio dei Priori




si diffidano

a far data da oggi 21/02/2010, i Sig.ri MESSALI Secondo e ROMANO Alberto nell’intraprendere qualsiasi azione o atto a nome e per conto del suddetto Principato in quanto entrambi candidati alla nomina di Principe pro tempore.


Principato di Seborga, 21/02/2010

Eletto il nuovo Gran Priore per l’Ordine Cavalleresco del Santo Sepolcro di Seborga


A seguito della prematura scomparsa di S.A. Giorgio I, Principe di Seborga, e Gran Priore dell’Ordine, i cavalieri del San Sepolcro di Seborga hanno eletto il 6 febbraio scorso, alla carica di Gran Priore, il Dr. Prof. Diego Beltrutti.
Nato a Cuneo nel 1949, laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università di Torino nel 1974, specialista in anestesiologia si occupa da sempre di medicina del dolore. Specializzatosi in questo settore negli USA, ha partecipato a scambi internazionali di ricerca in Russia, Israele e Spagna. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche ed oltre sette libri di testo attualmente è Senior Consultant in medicina del dolore presso l'Istituto di Ricerca Clinica Scientifica "Humanitas" di Rozzano (MI).

Oltre al Gran Priore, sempre nello stesso giorno, sono state effettuate altre due nomine necessarie al completamento dei vertici dell'Ordine. Infatti, è stato nominato Vice Gran Priore il Fr. Comm. Walter Barbero, nato a Canelli (AT) nel 1934, già Priore della Prioria dei Caffi (AT), storico imprenditore nel settore dell'enologia monferrina, ed il Gran Segretario, Fr. Dr. Riccardo Bonsi, nato ad Alessandria nel 1966, già Gran Segretario e storico dell'Ordine, consulente finanziario. Entrambi i Confratelli sono persone di grande rigore morale e di grande Spiritualità Cristiana.
I neo eletti hanno confermato di voler proseguire il lavoro intrapreso dal precedente Gran Priore, S.A. Principe Giorgio Carbone, ed in particolare di insistere nell’azione di preservazione degli ideali cavallereschi in un percorso di vita storico spirituale all’interno della fede in Cristo.
Pubblichiamo qui di seguito un’intervista che abbiamo realizzato con il nuovo Gran Priore.

Prof. Beltrutti, lei è stato recentemente eletto alla carica di Gran Priore dell’Ordine del Santo Sepolcro di Seborga. Quali sono gli obiettivi dell’Ordine?

Innanzitutto conservare, difendere e diffondere gli ideali cavallereschi del Dovere, dell’Obbedienza, della Giustizia e della Solidarietà.
Come i nove secoli della nostra storia ci ricordano, l’Ordine, si intende legato in modo indissolubile alla Religione Cristiana di cui ne resta paladino. Pure se nel passato l’Ordine ha seguito a volte le indicazioni di Roma, a volte quelle di Avignone (a seconda di quale papato, in quel particolare e travagliato momento storico, rappresentasse ed incarnasse meglio l’ideale cavalleresco di vita cristiana), oggi l’Ordine ha una chiara matrice cattolica.

Cos’e` che lega il vostro Ordine a Seborga?

L’Ordine Cavalleresco militare di Seborga utilizza il nome di Santo Sepolcro in quanto” Castrum Sancti Sepulchri” è il nome che già nell’anno 820 viene conferito a Seborga nei documenti ecclesiastici.
L’Ordine, che da San Bernard de Clairvaux è stato chiamato Paupera Militia Christi, veniva poi riformato dall’abate Pons Lance il quale, sotto il titolo distintivo di Venerabilis Ordo Sancti Sepulchri, integrava tutti i cavalieri/monaci, fuggiaschi e dispersi dopo l’anno 1314, in seguito della morte sul rogo di Jacques de Molay, ultimo Gran Priore della Povera Milizia di Cristo.

Quali sono i requisiti per entrare nell’Ordine?

L’ordine è costituito da individui i quali, con spirito di obbedienza e di umiltà ed accomunati da un’unica ed incrollabile fede in Cristo, si riuniscono in gruppi territoriali sotto la guida di un Priore e di un Cappellano.
I postulanti che desiderano intraprendere questo cammino devono dimostrare di avere fede in Dio; essere valorosi; impegnarsi a proteggere la religione di Cristo; difendere i deboli; essere fedeli e leali alle istituzioni pubbliche presenti là dove risiedono. Inoltre non dovranno mancare mai alla parola data e non mentire; amare, rispettare e difendere la sacralità di Seborga, essere generosi, essere totalmente impegnati a combattere il male nelle sue varie forme.

Quali sono le tappe all’interno dell’Ordine?

La vita all’interno dell’ordine può iniziare per cooptazione o mediante una richiesta da parte di un postulante il quale, come ho ricordato precedentemente, dovrà avere caratteristiche particolari: fede in Cristo, spirito di obbedienza, dirittura morale. In questo periodo iniziale il candidato sarà esaminato e valutato dai confratelli.
Se in lui verranno riscontrate queste qualità e se persisterà nella sua intenzione di servire nella milizia di Cristo diventerà Scudiero. In seguito, durante una toccante cerimonia, lo scudiero testimonierà pubblicamente la sua assoluta volontà di diventare un membro a vita della cavalleria di Cristo e pertanto verrà investito Cavaliere.
Per alcuni vi sarà una tappa successiva: quella di diventare Priore, cioè di dirigere una sede territoriale dell’Ordine. Al di sopra vi è solo il Gran Priore il quale è responsabile di tutte le Priorie presenti sul terreno nazionale ed all’estero.

Come si può contattare l’Ordine?

Basta scrivere a: Ordine del Santo Sepolcro di Seborga, Palazzo del Governo, Via Maccario 9, Seborga, oppure andare sul nostro sito: http://www.santosepolcro.org/ . Noi rispondiamo sempre a tutti, in modo discreto e confidenziale.

Chiediamo chiarezza e serietà!

Riceviamo e pubblichiamo questo invito/appello da parte del Console Onorario di Seborga a Castellarano e sottoscritto dal Console Vicario Nico Parlanti e dal Segretario Andrea Razzoli. Un appello che, a nostro aviso, sottolinea un problema serio e una priorita` assoluta per il nuovo Principe e per i suoi ministri, una volta insediati a palazzo.

Al Popolo di Seborga,
Ai Candidati alla carica di Principe.

Il Principato di Seborga è stato assunto da molti come simbolo di libertà e di quegli ideali che la Cavalleria e la Fede hanno nei secoli ispirato in coloro che hanno saputo ascoltarli.

Da un po’ di tempo a questa parte (da prima dalla morte di Giorgio, soprattutto con i passi intrapresi in sede europea), Seborga è sotto gli occhi di tutti come non mai.

Il problema è che molti mezzi di comunicazione ne parlano come di una goliardata, come di una parata di carri carnevaleschi, senza capire che la causa per l’indipendenza, gli ideali cavallereschi e la fede che animano la causa seborghina sono reali, addirittura tangibili.

Il problema cari amici è che la mancanza di chiarezza, la mancanza di una linea chiara, la mancanza di un progetto pubblicamente condiviso, fanno apparire Seborga come un mercato, come coup de teatre in mezzo a tutto questo chiacchiericcio…

Quello che vorremmo chiedervi, in nome del bene che tutti vogliamo a Seborga, alla sua causa e ai suoi ideali, è di dare chiarezza e serietà a quanto si sta facendo: spieghiamo che abbiamo uno Statuto, spieghiamo quando e soprattutto come si svolgerà l’elezione del principe; soprattutto facciamo si che il nuovo principe abbia la credibilità internazionale necessaria a portare avanti la causa dell’indipendenza.

Se vogliamo che vi sia una speranza della sua realizzazione che sarebbe il giusto pegno alla memoria di Giorgio I, dobbiamo ricordarci che la credibilità del nuovo principe e la credibilità e professionalità dei passi che stiamo facendo e che faremo, avrà un grandissimo peso sul giudizio della corte europea.

Se questa interverrà e ci sosterrà lo farà se e solo se capirà di non appoggiare e legittimare uno stato da operetta.

Speriamo che capirete che questa non vuole essere una critica, ma un accorato appello di chi come voi vuole il bene di Seborga e, seppur struggendosi per non poter essere lì con voi ad operare, coglie questo poter osservare da lontano come punto di vista privilegiato per cogliere come la nostra patria viene vista dal di fuori.

Prof. Paolo Iotti, Console Onorario a Castellarano
Nico Parlanti, Console Vicario, Andrea Razzoli, Segretario

p.s. al futuro Principe, che sarà principe di tutti chiediamo di inserire la cultura come valore aggiunto della realtà - seborga.
A chiunque il Popolo Sovrano sceglierà chiediamo un impegno fattivo, costruttivo per offrire occasioni di formazione, di crescita culturale, umana e spirituale, nella convinzione che è la questa base che si può costruire un futuro florido e solito, al di là di sterili polemiche.

20 febbraio 2010

Suggerimenti al nuovo Principe

In merito alla ricerca del successore per il Principato di Seborga, Alessandro M. Segnini Bocchia di San Lorenzo scrive:

"Se Dio vuole sabato chiudono le candidature a Principe di Seborga, dopo di che, mi auguro, mai più una candidatura a Principe aperta a tutti. Auspico una serie di decisioni prese dal nuovo Principe che eliminino la possibilità di farsi gratuita pubblicità a chiunque ne abbia voglia. Alcuni miei personali suggerimenti:

Potranno aspirare al titolo, che ricordo è elettivo, solo coloro che soddisferanno i requisiti che dovranno essere rigidissimi, del tipo:

essere residenti a Seborga da almeno 10 anni;

età minima 40 anni;

fedina penale pulita sia in Italia che all'estero;

i candidati non potranno avere contratti di lavoro dipendente nella Pubblica Amministrazione di qualsiasi Nazione;

il voto, dovrà essere espresso dai rappresentanti del Popolo;

le bocciature dovranno essere rese immediatamente pubbliche al fine di evitare penose speculazioni;"

Alessandro M. Segnini Bocchia di San Lorenzo

18 febbraio 2010

La filosofia della Massoneria

Dist.mo Sig. Segnini Bocchia di San Lorenzo ,
innanzitutto La ringrazio per il titolo di dottore che mi attribuisce e che io
voglio considerare solo "di cortesia" giacchè non sono laureato e non è mia abitudine attribuirmi titoli e/o qualifiche che non mi spettano.
Mi fa molto piacere che Ella abbia apprezzato le mie delucidazioni in materia
Massonica e Le consiglio di approfondire l' argomento che è senza dubbio molto interessante.
In effetti la "filosofia della Massoneria" contiene ben poco di anti-religioso o anti-cristiano; al massimo è un po' anti-clericale: indubbiamente la Santa Sede non ha ancora "digerito" il ricordo della "breccia di porta Pia" e tutto ciò che ha portato al
risorgimento ed all' unità d'Italia (con conseguente fine del potere temporale dei Papi) che ha visto protagonisti proprio tanti massoni quali Garibaldi, Cavour, Bixio ecc. ecc.
Leggo che Ella nutre ancora dei legittimi ma ingiustificati "sospetti" circa la legittimità degli Ordini cavallereschi delle chiese cattoliche patriarcali e i è gradito provare a fugarli.
Lei giustamente cita lo I.A.G.I., Istituto Araldico Genealogico Italiano, che per l' alta competenza dei Suoi dirigenti è indubbiamnte diventato negli anni una delle più
competenti "voci" in materia cavalleresca il quale, per bocca del Suo presidente, lo stim.mo Sig. Pier Felice degli Uberti, sostiene che "gli ordini cavallereschi delle chiese patriarcali non sono tali ma solo sistemi premiali delle chiese che li hanno istituiti e con la precisazione che i titoli cavallereschi da esse conferiti sono da considerarsi solo come < sinonimi > di cavalierati veri e propri e che tali non sono”.
La questione, secondo me, è poco opinabile in quanto la "fons honorum", vulgo, il diritto di concedere onorificenze e/o titoli, deriva dal riconoscimento dell' autonomia di queste chiese da parte della Santa Sede con la quale sono comunque in totale
comunione: come già da me sostenuto, al massimo si potrebbe definire un "diritto
derivato" e non "diretto" come nel caso della Santa Sede.
Lo stesso presidente dello I.A.G.I., commemorando la dipartita di Suo padre
Alfredo (vedasi sito: http://www.iagi.info/alfredodegliuberti.htm) e ricordandone
le numerose e più che meritate onorificenze, elenca tra le tante:
- cavaliere dell' Ordine di San Gregorio Magno (Santa Sede)
- cavaliere di gran croce dell' Ordine patriarcale di S.Ignazio d'Antiochia
(Chiesa patriarcale!).
Il Sig. degli Uberti è persona serissima e competente anche se talvolta tiene
un comportamento che non capisco proprio: ad esempio non riconoscerebbe mai il mio titolo di conte "jure sanguinis" (ossia legittimo ma con predicato non cognomizzato e titolo per il quale la mia famiglia, anti-savojarda, non ha mai chiesto il riconoscimento del C.N.I.) ma attribuisce a se stesso ed a Suo padre il titolo di "conte di Cavaglià" che è solo jure sanguinis esattamente come il mio: perchè due pesi e due misure?
Accetto molto volentieri il Suo gradito invito a continuare a confrontarci, magari di pesona, dopo l'elezione del nuovo principe di Seborga: credo che fare la Sua conoscenza sarebbe per me un arricchimento.

La omaggio distintamente,
UMBERTO SAVIOLI
(conte Savioli Caccianemici di Monticino)

17 febbraio 2010

Sugli Ordini Premiali

Cortese dr. Savioli,
innanzitutto la ringrazio per le delucidazioni in merito alla questione massonica, che prima o poi mi deciderò di approfondire, ed alla interessante puntualizzazione riguardo gli Ordini premiali delle chiese cattoliche patriarcali d' Oriente, argomento da me conosciuto in parte e oggetto di approfondimenti e studi da poco intrapresi.
Devo ammettere un certo senso di "sospetto" riguardo gli Ordini di cui sopra poichè leggendo le "opinioni", che tali rimangono, di un gruppo di esperti del settore e per maggior chiarezza IAGI, gli Ordini in questione non sono tali ma solo " sistemi premiali delle Chiese che li hanno istituiti e con la precisazione che i titoli cavallereschi da esse conferiti sono da considerarsi solo come "sinonimi" di cavalierati veri e propri e che tali non sono (per l'INTERNATIONAL COMMISSION FOR ORDERS OF CHIVALRY, per il Ministero Affari Esteri, ecc.). A questi ordini, manca l'elemento qualificante, la Fons Honorum, tutto il resto è superfluo, comune a tante realtà soprattutto confraternali, o religiose (le Misericordie), ma che nulla hanno a che vedere con un ordine cavalleresco. La Chiesa in Antiochia non possiede la Fons Honorum senza alcun dubbio e non le è riconosciuta da alcuno, e che la chiesa di Antiochia stessa non si arroga.
Sempre disponibile a conversare con Lei di questi ed altri argomenti, magari in occasione dell'investitura del Principe, la saluto,

Alessandro M. Segnini Bocchia di San Lorenzo

16 febbraio 2010

Massone sì, massone no

Dist.mo Sig. Segnini Bocchia di San Lorenzo ,

ho trovato molto interessante il Suo intervento ed anche di stimolo per approfondire un argomento (la Massoneria) di cui in effetti, i più, sanno ben poco.
Siccome mi è stato detto che Ella è un galantuomo, mi è gradito offrirLe dei chiarimenti su questioni circa le quali Ella ammette di non essere ufficientemente edotto.
Io stesso che di Massoneria ne sapevo ben poco ho studiato l' argomento (indubbiamente interessante) ed ho chiesto lumi al mio parroco, al mio confessore e ad un vecchio amico di mio padre ai vertici del "Grande Oriente d' Italia" (la più importante "Obbedienza massonica" in Italia con circa 18.000 iscritti).
Facendo una miscellanea delle loro opinioni mi sento di poter sostenere quanto segue:
Dopo le esplicite scomuniche dell' Istituzione massonica da parte di Clemente XII (1738), Benedetto XIV (1751) e Benedetto XV (1917), il Concilio Vaticano II, con Giovanni XXIII e Paolo VI che comunque confermarono le disposizioni anti-massoniche, ha dato inizio a un "dialogo" tra i vertici massonici e vari studiosi cattolici, primi tra tutti per erudizione nella specifica materia, padre Caprile e padre Rosario Esposito, massimi esperti vaticani sulle possibili concordanze tra Chiesa cattolica e Massoneria.
Qualche risultato, ad oggi, è stato ottenuto e infatti, se prima si parlava addirittura di scomunica, oggi si parla di "colpa grave" con conseguente divieto di accesso ai sacramenti.
In pratica la Chiesa cattolica, che non fa alcuna differenza tra chi è "massone in attività" e chi è "massone in sonno", fa però un tacito distinguo tra massoni non dichiaratisi in confessione e massoni che in confessione ammettono di esserlo come se fosse un qualsiasi altro peccato: a questi ultimi l' accesso ai sacramenti è permesso a discrezione del sacerdote e dei vertici della diocesi di cui fa parte.
Ritengo quindi che Santa Madre Chiesa ne faccia solo una questione di sicurezza dottrinale distinguendo coloro che, palesando la loro massonicità e manifestando il loro "pentimento" in confessione non manifestano un atteggiamento anti-religioso e un' ideologia anti-cattolica da quelli che non dichiarandosi sono in probabile mala fede nei confronti della Chiesa ed a questi, infatti, l' accesso ai sacramenti resta sempre precluso.
Il dialogo quindi è ancora in corso e, ammettiamolo, qualche timido avvicinamento tra le parti c'è stato.
Che si arrivi ad una "amichevole stretta di mano "lo escludo ma ................ in una dichiarazione di reciproca tolleranza e non belligeranza forse per il futuro possiamo credere.
Su un altro punto Ella ha ragione: massone lo si rimane per sempre salvo in caso di "tradimento"; in quella ipotesi tutti i documenti e gli incartamenti che riguardano il soggetto in questione vengono bruciati ritualmente ed il reo non potrà mai più rientrare nei ranghi massonici.
L' "assonnamento" è cosa diversa: quando un soggetto, dopo aver aderito alla Massoneria, si rende conto che l' appartenenza ad essa lo pone di fronte a scelte morali in contrasto con le sue convinzioni personali, può chiedere ed ottenere di auto-escludersi a tempo indeterminato: non frequenterà più, non avrà più alcun rapporto, non avrà più ne diritti ne doveri.
All' assonnamento si può teoricamente porre termine chiedendo di rientrare ma è praticamente quasi impossibile ottenere di essere riammessi: la richiesta di assonnamento è quindi un passo molto sofferto per un massone proprio perchè egli sa che, salvo miracoli, rimarrà a vita massone ma solo sulla carta: all' atto pratico non sarà mai più tale.
Circa il Suo sospetto che si cercherebbero "onori" di Chiese d' Oltremare perchè non si potrebbero ottenere dalla Chiesa di Roma devo amichevolmente contraddirLa in quanto il problema va ricondotto semplicemente ad una più o meno intensa "elitarietà" dei vari Ordini cavallereschi: se sono pochissimi coloro che possono accedere agli Ordini della Santa Sede, ben più numerosi, seppure comunque pochi, sono coloro che, aiutando le chiese cattoliche patriarcali d' Oriente sovvenzionando
i loro seminari e scuole, restaurando i loro edifici di culto, facendo da "ponte culturale" a favore del dialogo tra chiese cattoliche di rito diverso, possono ricevere da esse un riconoscimento premiale.
Sono comunque chiese cattoliche in "totale comunione con la Santa Sede" e sono "fons honorum" proprio perchè espressamente riconosciute dal Santo Padre; chi vuol essere per forza scortese le definisce "decorazioni di serie B" ma perchè essere scortesi con persone che comunque con pii comportamenti e generose donazioni si comportano da buoni cristiani?
Se non altro, queste chiese, non hanno mai accolto tra i loro cavalieri personaggi "discussi" come Licio Gelli, ex Maestro Venerabile della "Loggia P2", che è Commendatore dell' Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme nonchè Grand’ Ufficiale dell' altrettanto prestigioso Ordine di
San Silvestro Papa (fonte : Wikipedia).
Auspicando di aver apportato un umile simbolico mattone per la costruzione della verità,
La omaggio distintamente.
Umberto Savioli
(all' anagrafe civile e religiosa)
conte Umberto Savioli Caccianemici di Monticino
(jure sanguinis)

13 febbraio 2010

Sagge parole, giusto rimbrotto

Dist.mo Sig. Direttore, nel ringraziarLa per la Sua sempre cortese ospitalità sulla Gazzetta di Seborga, mi sento di condividere il Suo appello ad una pausa di riflessione e vorrei cogliere l' occasione per scusarmi sinceramente per aver definito con termini molto sgarbati gli altri candidati all' elezione di principe.

L'offesa non deve essere strumento per tentare di far prevalere le proprie opinioni anche quando si è convinti di essere nel giusto e si ricevono attacchi personali estremamente scorretti.

Chiunque sarà eletto sarà sicuramente un principe che saprà fare il suo dovere indipendentemente dal suo livello culturale, dalla professione che esercita o dalla profondità dei suoi sentimenti religiosi.

Scuse, quindi, che spero vengano accettate da tutti gli interessati e soprattutto dai seborghini che meritano ben altro che assistere a queste battaglie.

Quanto all' invito ad una fresca rilettura dei vangeli.......... sì, posso condividere anche questo perchè Lei è una persona garbata e non ha parlato certo per offendere però, sa com'è, per quanto buoni cristiani siamo sempre uomini, con pregi ma anche difetti e debolezze e non sempre riusciamo a porgere più di una guancia. Comunque ci forzeremo, questo è l'importante.

Tanto Le dovevo per ringraziarLa della Sua cortesia, cordiali saluti.
Umberto Savioli



Sinor Savioli, grazie per la sua risposta incoraggiante. Siamo tutti umani. E` per questo motivo che abbiamo bisogno di perdono dall'Alto e di saper perdonare.
R. Colla
SeborgaPress

Che si voti il prima possibile!



Ho cercato di "starmene fuori" dalle questioni massoniche relative a Seborga per due motivi, il primo è che non ne capisco molto di massoneria, e quindi non ritengo opportuno parlare di argomenti di cui non sono "ferrato", si dice così.

Il secondo è che se devo rivolgere una critica a qualcuno preferisco farlo di persona, e non dietro il paravento dell'anonimato; così ho fatto con il principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia (predicato nobiliare cognomizzato e riportato su documenti anagrafici, sottolineo la questione poichè ho visto e letto di più nobili a Seborga che nel resto d'Italia !), così avrei fatto e qualche volta ho fatto con l'avv. Romano, lui lo sa.In buona sostanza mi piace parlare di quel che conosco, e se non avessi avuto la conferma da parte dello stesso Romano avrei anche potuto pensare ad un fotomontaggio, ma così non è.

A questo punto mi domando: da quattro anni l'avv. Romano, è "in sonno", ma conosciamo il significato del termine ? Nel gergo della massoneria si dice di un fratello essere "in sonno" o "dormiente" quando questi non partecipa volontariamente per un protratto periodo di tempo alle tornate rituali.

Per motivi di opportunità o per particolari esigenze della vita sociale profana un massone può infatti decidere spontaneamente di autosospendersi dai lavori rituali e dalla vita dell'ordine. Le assenze dai lavori di loggia devono essere normalmente giustificate. Autosospendersi non significa dare le dimissioni, Massone lo si è sempre ! La cosa non mi scandalizza, ma non ciurliamo nel manico, diamo alle parole il giusto significato.

Da "ignorante" in materia mi viene in soccorso la notifica del 1983 dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, secondo cui “i fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla santa comunione”, a questo punto mi sorge un dubbio, ci si rivolge alle Chiese d'Oltremare per ottenere benemerenze e diaconati, poichè la Chiesa Cattolica Romana e Apostolica mai e poi mai concederebbe le stesse attenzioni e/o privilegi ad un massone, che sia esso sveglio, in sonno o in coma profondo?

La lettera apostolica di Clemente XII contiene la dichiarazione di scomunica per il cattolico che appartenga a qualunque titolo ad una associazione massonica, e tale scomunica non è mai stata revocata da nessun Papa. In linea con la lettera apostolica, i successivi documenti ufficiali della Chiesa hanno ribadito che chi appartiene alla massoneria non può ricevere i sacramenti.

A questo punto, non sono certo un bigotto od un baciapile come si dice dalle mie parti, ognuno di noi appoggi pure chi vuole, ma con un minimo di senso della misura, senza pensare di avere per forza ragione e senza adoperarsi a voler distruggere l'avversario.

Che si voti il prima possibile, dopo di che Viva il Principe, chiunque esso sia!!!

Alessandro M. Segnini Bocchia di San Lorenzo

12 febbraio 2010

Specchio delle mie brame, chi e` il piu` cristiano del reame?

Ritorniamo ancora a parlare della massoneria, anche se l'avvocato Romano, a nostro avviso, ha chiarito la questione che lo ha visto coinvolto, solo per concedere - questa volta - al conte Savioli, il diritto di replica alla lettera del signor Henri de Saint Clair, che cosi` tanto polverone ha sollevato...

Abbiamo pero` notato che in questi scambi epistolari si stanno evocano sempre piu` principi e "valori cristiani" a supporto delle proprie posizini e opinioni. Richiami cristiani che, francamente, a giudicare dai toni usati, non vediamo come si armonizzino con il messaggio dei Vangeli. Sarebbe utile a questo punto, una riflessione e una fresca lettura dei Vangeli, prima di continuare a dialogare con il nostro prossimo, chiunque esso sia...


In mezzo ai tanti "nani, ballerine e saltimbanchi" che si affollano per candidarsi a sovrano di un principato che forse vorrebbero caratterizzato più dalle "sagre della salsiccia" o da speculazioni varie piuttosto che dalla valorizzazione della sua meravigliosa storia e dal ricordo del grande principe Giorgio, ci mancava proprio la figura del "vero cristiano", il "custode dell' ortodossia", tanto ipocrita e consapevole di mentire da celarsi dietro ad un falso nome vergognandosi probabilmente del suo, ignobile, macchiato da chissà quanti misfatti e nefandezze morali.
Ho parlato con S.E. l' Avv. Alberto Romano il quale mi ha confermato ciò che già sapevo benissimo ossia che sino a quattro anni fa faceva effettivamente parte di una Istituzione massonica nella quale, per chi non lo sapesse, è assolutamente vietato l' ingresso agli atei e a coloro che non godano di una cristallina onestà morale e intellettuale dimostrata da una fedina penale assolutamente immacolata.
Lo stesso avvocato da quattro anni è "in sonno", per usare una terminologia massonica appropriata, ossia è fuori dalla Massoneria, non la frequenta più, non è obbligato ad alcun dovere, non deve rendere conto di alcunchè agli ex "fratelli", non è più un massone pur non avendo mai negato di esserlo stato in passato.
La mia "incredulità di fronte a calunniose accuse di affiliazione" derivava dal fatto che lo si accusasse di essere tutt' ora massone, questa sì cosa assolutamente falsa e diffamatoria!
Come esistono tanti sacerdoti "sospesi a divinis" così esistono tanti ex-massoni, non vedo in questo alcuna stranezza e non ravviso in ciò alcun comportamento delittuoso anzi: la fede ritrovata in età matura è una fede più profonda, solida, consapevole e quindi anche meritevole. Tanto facile è nascere bigotti e rimanere tali nella più profonda ignoranza quanto difficile è scoprirsi credenti dopo aver intrapreso una strada sbagliata e avere il coraggio morale, la forza interiore di "correggere la rotta", tornare sui propri
passi per imboccare decisi la retta via!
I Vangeli sono pieni di esempi di conversioni.
Il mio giudizio sull' Avv. Romano non cambia affatto anzi, le ultime accuse a lui rivolte mi fanno provare ancora più intensa la nostra "fratellanza in Cristo". E' un uomo buono, pio, fedele a Santa Madre Chiesa ed alla figura del Sommo Pontefice, non ho alcun dubbio in proposito.
Negli ultimi anni si è anche reso straordinariamente meritevole nei confronti di ben due chiese cattoliche patriarcali orientali "in comunione" con Roma e, conseguentemente, sarà entro pochi mesi creato cavaliere sia da Sua Beatitudine Ignace Youssif III, Patriarca di Beirut della Chiesa cattolica antiochena dei Siri, sia da Sua Beatitudine Gregorio III, Patriarca di Damasco della Chiesa cattolica di rito greco-melchita.
Entrambi i Patriarchi, che mi onoro di rappresentare per tutta la regione Liguria, non ignorano affatto i trascorsi massonici di S.E. il Reggente del principato ma hanno preferito ammirarne e premiarne gli sforzi tesi a creare un "ponte spirituale" verso gli sfortunati fratelli cristiani dell' Oltremare.
L' Avv. Alberto Romano sarà stato anche un massone in passato, certo che oggi è un grande cristiano ed io mi onoro e mi vanto della Sua amicizia.
Solo una curiosità mi rimane: il "cristiano custode della Verità" che possiede quelle vecchie foto, come le ha avute? Le ha scattate lui? Era quindi forse anche lui un " fratello ", uno che forse non ha mai trovato in se' il coraggio e la fortuna di scoprire la vera Fede e quindi, oggi, agisce solo per invidia verso chi ha avuto questo grande "dono"? Si firma Ierofante, tipico grado massonico dell' antico Rito di Memphis Misraim, quello fondato da Cagliostro, tanto per intenderci, ed è proprio nel suo squallido comportamento coperto da un' identità fasulla che ci trovo ben poco di cristiano, tanto di meschino, un poco di mefistofelico e tanta, tanta viltà!!
Circa la libertà all' auto-governo dei seborghini non cambio opinione: essa è palese, ma solo per tacita concessione del Santo Padre, sommo tutore religioso e spirituale dell' antico principato cistercense.

Homni soit qui mal y pense!

Vostro in Cristo,
conte Umberto Savioli Caccianemici di Monticino

Grand' Ufficiale dell' Ordine di Sant' Ignazio d' Antiochia
(della Chiesa cattolica patriarcale di Antiochia dei Siri)
Cavaliere dell' Ordine della Santa Croce di Gerusalemme
(della Chiesa cattolica patriacale di rito greco-melchita)
diretto discendente di Orso, fratello di Papa Lucio II
(amico e protettore di San Bernardo)

11 febbraio 2010

Romano: io massone, ora "in sonno".

Arriva la risposta dell’Avvocato Alberto Romano alle dichiarazioni espresse dal signor Hanry de Saint Clair che volentieri pubblichiamo qui di seguito per promuovere chiarezza e sano dibattito su punti di vista controversi e non sempre chiari, legati ai personaggi e alle candidature alla carica di Principe di Seborga.

Ribadiamo ancora una volta che le opinioni espresse dai nostri lettori non sono necessariamente le stesse condivise da SeborgaPress.
La nostra linea editoriale è prima di tutto per il bene e il futuro del Principato e non certo per i singoli individui in lizza (o meno).
Saranno i fatti e le intenzioni serie, non certo le parole, le insinuazioni, le appartenenze o le manovrine di questi giorni, a determinare il rispetto e la fiducia che si aspettano di avere da parte nostra e di tutti i seborghini.


Egregio Direttore,
mi riferisco all'articolo corredato di foto apparso sulla Gazzetta l'8 febbraio per segnalare quanto appresso:
complimenti al firmatario dell'articolo, sono proprio io ritratto sulle due foto scattate all'interno di una loggia massonica con i relativi paramenti, vorrei però suggerire, Suo cortese tramite, al sedicente Hanry de Saint Clair, la prossima volta di centrare meglio le foto, così non ci sono dubbi.

Peccato, però, che quelle foto sono state scattate circa 4 anni fa, poco prima di "mettermi in sonno"; dall'epoca infatti non faccio più parte attiva dell'istituzione massonica, tuttavia desidero sempre, Suo cortese tramite, informare il fantomatico Harry che far parte della massoneria, cosi come ho fatto io che sono stato Gran Maestro non è un disonore e non vuol dire certo che non si è galantuomini, anzi può essere un riconoscimento che qualche migliaio di altri uomini ha voluto darmi e probabilmente anche lo stesso Hanry visto che ha scattato delle foto.

Vuol dire che anch'egli appartiene o è appartenuto alla istituzione ma con scarsissimo apprendimento atteso che si permette di pubblicare foto scattate all'interno di una loggia, senza il permesso dello scrivente. Forse ignora che esiste una legge che tutela l'immagine delle persone ed un'altra che riconosce il diritto alla privacy.

In ogni caso non mi vergogno di dire di essere appartenuto alla Massoneria, quella vera, quella fatta di gentiluomini e di avere portato a conoscenza, sia del Principe Giorgio che di molti Seborghini, la circostanza.

Fatta questa doverosa precisazione, gradirei che la stessa fosse pubblicata con lo stesso risalto offerto alla notizia e nel contempo La invito ad astenersi da proporre altre pubblicazioni sul mio conto.

Non sopporto le provocazioni soprattutto se provenienti da uomini che non hanno il coraggio di rivelare i propri nome e cognome, almeno che non provino vergogna a farlo.

Ma in questo caso, si astengano e, per favore, lo faccia anche Lei.
Nell'attesa di leggere questa mia sulla Gazzetta di Seborga, La saluto cordialmente.
Avv. Alberto Romano

08 febbraio 2010

La Massoneria e l'avv. Romano: la replica all'appello del Conte Savioli

Il caso sulle presunte infiltrazioni della massoneria negli affari del Principato si riaccende con questa replica (corredata di foto) alle considerazioni espresse dal Conte Savioli a favore della candidatura dell'Avvocato Romano. Ecco qui di seguito quanto ci ha scritto Henri de Saint Clair:



Voglio smentire categoricamente il Conte Savioli e la sua assurda “propaganda elettorale" in favore dell'Avv. Alberto Romano. Seborga è un Principato libero e deve scegliere liberamente il suo nuovo Principe.

Il Conte Savioli afferma sul vostro giornale: "Sono molto stupìto e incredulo di fronte alle calunniose accuse di affiliazione massonica rivolte al Segretario di Stato Avv. Romano, rara figura di gentiluomo d'altri tempi che ha dato negli anni ampie dimostrazioni di fedeltà e devozione tanto alla Santa Sede quanto al Santo Padre pur mantenendo una posizione pubblica fieramente ed onestamente laica, nell'interesse esclusivo dei seborghini".

A questo punto vi prego di pubblicare le due foto che allego, perchè fondamentali nel far trionfare la verità. Si stupisca pure il Conte Savioli, ma purtroppo per lui, le foto che ritraggono l'Avv. Romano con il gembiulino non riguardano un'associazione di massaie intente a lavare i panni, ma ben altro… (nella foto in alto l'Avv. Romano e` il primo a destra, mentre nella seconda foto in basso, e` il primo a sinistra).



Spero che, anche in considerazione della vostra onestà intellettuale e giornalistica, pubblichiate queste foto le quali riguardano una riunione del Grande Oriente Italiano.


Le parole, anche se scritte, possono essere portatrici di dubbi, ma le fotografie non mentono. Il non pubblicarle sarebbe un oltraggio alla verità ed un insulto alla nostra religione cattolica.



Henri de Saint Clair, Hierophant

06 febbraio 2010

Appello ai seborghini per eleggere Giorgio II

Pubblichiamo qui di seguito una lettera che ci e` pervenuta dal Conte Umberto Savioli Caccianemici di Monticino, in merito alle prossime elezioni del nuovo successore di Giorgio I.

SeborgaPress ha deciso di pubblicare queste lettere e messaggi al puro scopo di incoraggiare un dibattito aperto sulla questione della successione, senza spirito di parte e senza privilegiare alcun aspirante al titolo e alla carica di Principe di Seborga, che - ci auguriamo - avvenga al piu` presto.


Dopo quattro anni dal mio ultimo intervento sulla carta stampata prendo atto che l' ambasciatore di Seborga a Roma, nonchè pretendente al trono dopo la dipartita dell' indimenticabile Giorgio I, ha finalmente riconosciuto con grande chiarezza che Sua Santità il Papa è il sommo tutore spirituale e religioso del famoso principato in quanto erede e titolare dell' antico feudo cistercense che comunque godeva e gode di ampia libertà tanto da poter eleggere il suo principe in totale autonomia.
Se questa "presa di posizione" fosse fatta propria pubblicamente anche da S.E. il Segretario di Stato , Avv. Alberto Romano, "reggente" del principato in attesa del nuovo sovrano (e non dubitiamo affatto che ciò avverrà presto), sarebbe un passo avanti non da poco per instaurare un clima di distensione che altro non potrebbe che giovare ai seborghini tutti.
Quando in tempi non sospetti affermai il diritto alla sovranità sull'antico feudo da parte del Santo Padre, il principe Giorgio ben sapeva che non avevo alcunchè contro di lui anzi, lo ritenevo l'unico degno interlocutore della Santa Sede per il "problema Seborga", oggi comune italiano per continuata occupazione.
Sono molto stupìto e incredulo di fronte alle calunniose accuse di affiliazione massonica rivolte al Segretario di Stato Avv. Romano, rara figura di gentiluomo d'altri tempi che ha dato negli anni ampie dimostrazioni di fedeltà e devozione tanto alla Santa Sede quanto al Santo Padre pur mantenendo una posizione pubblica fieramente ed onestamente laica, nell'interesse esclusivo dei seborghini.
Intimo amico, stretto collaboratore e fraterno confidente del Principe Giorgio, nonchè vero erede morale del defunto sovrano, è evidentemente l'ultimo ostacolo per coloro che hanno sempre tramato nell' ombra contro il principe Giorgio avversando ogni accordo con la Santa Sede al fine di creare in Seborga un centro internazionale di disinformazione anti-cristiana.
Pur con il più grande rispetto nei confronti degli altri pretendenti, tutti degnissimi, auspico pertanto che i capi-famiglia di Seborga si riuniscano al più presto second le antiche usanze e si rendano ancora artefici del loro futuro eleggendo quale nuovo principe S.E. l'Avv. Alberto Romano il quale, con ampia probabilità, penso assumerebbe il nome dinastico di GIORGIO II, un simbolo di continuità e una attestazione di gratitudine nei confronti del Suo grande predecessore.
Vivissime cordialità a tutti.
Conte Umberto Savioli Caccianemici di Monticino

Commento sulla trasmissine di RAI 3 su Seborga

Pubblichiamo qui di seguito una nota del Barone Jean-Philippe Arnotte in merito ad alcune dichiarazioni espresse nel corso della trasmissione di Rai 3 di venerdì 5 febbraio 2010:

Cari amici,
Per quanto concerne la trasmissione di RAI 3, vorrei segnalare che il S. Ghisalberti si è sbagliato (o ignora) su due punti essenziali:

a) In Diritto internazionale il tempo NON cancella nessun statuto internazionale! Ci vuole un elemento di fatto: un atto, una decisione, un documento, un trattato...

b) I due Trattati di Parigi del Congresso di Vienna hanno restaurato - in modo implicito ma ben reale - Monaco e Seborga congiuntamente:
- art. 85 (frontiera francese sul Varo),
- art. 86 (L'ex-Repubblica di Genova ai Savoia per annessione),
- art. 89 (ai Savoia anche per annessione gli ex-Feudi Imperiali entrati a far parte dell'effimera Repubblica Ligure" giacobina installata dai Francesi - questo ESCLUDE dall'annessione Monaco e Seborga).

Precisiamo che il Congresso di Vienna ha lavorato con commissioni specializzate per regioni geografiche, e che non si può rimproverargli imprecisioni o errori. Per chi sa leggere tra le righe, il Congresso di Vienna aggiunge:

- art. 87 (i Savoia guadagnano solo il titolo di Duca di Genova e nessun altro - in particolare non Conte di Ventimiglia e naturalmente non Principe di Seborga).

- Monaco viene posto sotto prottetorato dei Savoia. Per Seborga nono era necessario, perchè il suo restauro implicava il ripristino del Prottetorato derivato dal Jus Patronatus del 1749).
Dal 1815 (fine del Congresso di Vienna) lo statuto effettivo di Seborga non è mai stato modificato.
Ignoranza, dimenticanza, disprezzo e sciocchezze giornalistiche non hanno nessun effetto nel Diritto internazionale!

Lo Stato Pontificio ha riconosciuto Seborga come Stato Sovrano fino al 1946... come minimo!

Ben augurando,
Bne Jean-Philippe Arnotte

Nota di soddisfazione dall'Ambasciatore Morgia a Roma

Pubblichiamo qui di seguito una nota dall'Ambasciata de Principato di Seborga a Roma:

Principato di Seborga
Ambasciata in Roma
_____


Seborga (Principato di Seborga), 01 febbraio 2010

In data 20 gennaio 2010, avevamo scritto: “….e con la convinzione che nel variegate ed a volte troppo inutilmente esteriorizzato, mondo della “Cavalleria” ed associazionistico, si debba avere il coraggio di prendere una pausa di riflessione…..”, e quindi siamo oggi soddisfatti nel vedere che i nostri auspici sono stati ben interpretati da chi ha la volontà di lavorare nel solco della comunione con le aspirazioni, il lavoro, e gli obiettivi di Santa Romana Chiesa.
Vorremmo ricordare che la Chiesa si è già da tempo espressa in materia; infatti, già il 26 novembre 1983, con nota del, al tempo, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Ratzinger, gli aderenti a determinate organizzazioni non possono accedere ai sacramenti, tale nota venne confermata nel Codice di Diritto Canonico, emanato il 27 novembre 1983, da Giovanni Paolo II.
Come già espresso in altre occasioni, confermiamo a Sua Santità Benedetto XVI il nostro completo schieramento a Suo favore ed ai suoi rappresentanti, sia in questa occasione che per il futuro, augurandoci d’ora in poi di poter condividere con Santa Romana Chiesa argomenti e situazioni di maggior spessore e beneficio nei confronti del prossimo.
Confermiamo inoltre, che il Popolo di Seborga è fermo nella continua testimonianza dei supremi valori della nostra Religione Cristiana, Cattolica, Apostolica e Romana, contando sempre nella protezione di nostra Signora la Vergine Maria.

Gian Luigi Maria Morgia
Ambasciatore Principato di Seborga
Roma – Italia