25 agosto 2011

CASO CAVALIERI BIANCHI: REPLICA ALLA RISPOSTA DI BONSI

Ma Bonsi, poverino, crede di essere in grado di insultare la nostra intelligenza inviando la risposta ai Priori di Seborga nei termini in cui lo ha fatto?
Sappia che si sbaglia e se rispondiamo a questa ulteriore provocazione, lo facciamo solo per sottolineare l'uomo che egli è, ammesso che lo sia.
Dopo aver detto peste e corna sul Principe e sul Principato distribuendo ad libitum i suoi insulti a destra e manca, dandoci gratuitamente degli “ignoranti”, adesso ha il coraggio, lui, per usare un eufemismo, di porgere una mano al Principe.
Ma chi è questo Bonsi e come si permette di tentare di dare “lezioni”, addirittura di lingua italiana, dopo essere stato lui a dimostrare, nella sua interezza, di non conoscere la lingua.
L’espressione “bracci destri e sinistri“ da noi è stata riportata tra virgolette proprio per rimarcare l’ignoranza di quest’ultimo, che , scrivendo il testo di sfida, ha usato questa espressione.
Quindi sul punto si rilegga tutto quanto ha detto perché riguarda solo lui ed i suoi amici.
Ed ancora impari quest’ultimo che un invito si rivolge personalmente e non attraverso un blog e per quanto ci risulta questo non è mai stato inoltrato nella debita forma a S.A.S. Marcello I che certo non ha il tempo né la voglia di leggere le sciocchezze che provengono dalla “presunta” sede di Corso Bernardo leone 14.
In ogni caso sappia il Bonsi che né il popolo del Principato di Seborga, né tantomeno S.A.S. il Principe, hanno bisogno della sua mano, né è lui a poter porgere una mano ad alcuno, non essendo più (ma forse in fondo non lo è stato mai) un vero cittadino del Principato.
Prima di dare mani a qualcuno, faccia un esame di coscienza e chieda scusa al Popolo ed al Principe e rinsavisca, se gli è possibile, anche perché le prove che finora ha dato certamente non lo gratificano ed anzi gli fanno disonore (...).
Circa poi le lezioni che tenta di dare sulla Corte Europea, sicuramente suggerite da qualche ospite di Corso Bernardo Leone 14, sappia che non ne abbiamo bisogno. Infatti opportunamente informati, siamo in perfetta linea con le azioni intraprese, né, comunque siamo tenuti a fornire a lei ed alla sua “cricca” spiegazione alcuna.
A proposito, “cricca” non necessariamente è sinonimo di associazione mafiosa (ndrina), mentre il solo fatto che lei lo abbia insinuato ci lascia quantomeno perplessi.
Infine le ricordiamo che in lingua italiana l’uso del verbo “permettere” ha un significato diverso dal “vietare”.
A questo punto Bonsi, sappia che non coglieremo più alcuna provocazione né da parte sua né da parte dei suoi amici né daremo più risposta alcuna ai suoi /vostri vaneggiamenti.

Il Rappresentante del Popolo del Principato di Seborga.
Remo Ferrari