Un caso giudiziario che dura ormai da più di sei anni rilancia la battaglia per il riconoscimento della sovranità giuridica del Principato di Seborga.
Il contenzioso in questione è il palazzo dove ha sede il Governo del Principato. Alcuni anni fa il proprietario dell'immobile, l'ingegnere Italo Incollino, decise di sfrattare gli “inquilini” del palazzo, messo in locazione al Governo nelle persone dei Suoi Ministri. Dopo una serie di trattative, tutte fallite, il Governo decise di sospendere i pagamenti dell’affitto. Il proprietario reagì rivolgendosi alla giustizia italiana per ottenere la convalida per "morosità".
Nel corso di questi ultimi sei anni la causa venne esaminata più volte e passò nelle mani di ben da quattro giudici senza però arrivare ad una conclusione.
Con la sentenza di questi giorni, invece (datata 5 aprile 2007), il caso sembra giungere ad una svolta decisiva: il giudice Erika Cannoletta del Tribunale di Sanremo ha deciso che l'azione legale non può procedere perchè "...non può sussistere giurisdizione esclusiva di uno Stato non riconosciuto sovrano dallo Stato Italiano ma considerato tale da altre comunità e/o Stati stranieri riconosciuti dall'Italia". In sostanza, il giudice ha sospeso il giudizio, inviando gli atti alla Corte Costituzionale Italiana e notificando l'ordinanza al Presidente del Consiglio e a quelli delle due Camere.
Dietro questa decisione c'è una serie di considerazioni e dati storici che parlano chiaro. Come riportato dal giudice Cannoletta, nel 1729 Vittorio Amedeo II stipulò l'atto d’acquisto, ma il rogito non fu mai registrato, il che rese nullo l'atto stesso. Nè fu annesso alla Repubblica di Genova (come emergerebbe dal Trattato di Aquisgrana) e "...non risulterebbe essere stato citato nel Congresso di Vienna".
Il giudice Cannoletta "sospende il giudizio" citando la Costituzione Italiana, il Codice di Procedura Civile e una Legge del 1995. Analizza il concetto di Stato, ne indaga, anche attraverso la letteratura in materia, la legittimità di esistere nel caso di non riconoscimento ed esamina questi aspetti in relazione a Seborga.
Di fronte a questa sentenza si registra fra i Seborghini sorpresa e grande soddisfazione; ma c’è da registrare anche una dura nota critica, uno sfogo personale, da parte dell’attuale Assessore alla Cultura nel Comune, Gustavo Ottolenghi, il quale ha praticamente smentito le motivazioni del giudice, dichiarando ad un giornale locale che "...Seborga è un comune, non un Principato. Questa amministrazione vuole rendere chiaro, una volta per tutte, questo punto. A livello folkloristico e turistico, Giorgio ha fatto moltissimo per Seborga, ma non si può mettere in dubbio l'istituzione Comunale". Dichiarazioni forti che però non sembra vengano condivise dagli altri membri del consiglio comunale e dal resto della popolazione.
Alcuni leggono nelle parole dell’Assessore residui di vecchi rancori ancora non dissipati. Di questo ne è convint
o il cav. Giorgio Pistone, autore di testi di storia locale, curatore della Biblioteca Storica e Portavoce del Principato, il quale ha dichiarato a SeborgaPress che “Ottolenghi fu in passato un Cavaliere della Corona, ma fu poi espulso dal Principe in persona”.
Al di là dei possibili rancori, il Cav. Pistone commenta così la sentenza: "Il giudice ha steso una decisione ben articolata e ponderata, il tutto con rigore e professionalità. Ha aperto per noi una porta rimasta chiusa da 20 anni. Ora possiamo procedere non appena la Corte Costituzionale si pronuncerà sul caso”.
Spiega Pistone: “Se la Corte Costituzionale Italiana dovesse riconoscere la competenza giuridica italiana, ricorreremo alla Corte Europea per i diritti dell'uomo. Se invece la Corte non dovesse riconoscere la competenza italiana, ciò significherebbe il riconoscimento giuridico della sovranità di Seborga!".
Comunque sia, da questa vicenda i cittadini di Seborga non potevano ricevere regalo migliore. Non c’è dubbio che per Seborga si preannuncia un’altra stagione interessante e piena di sorprese. In ogni caso, il Principato continuerà a far parlare di sé e il resto del mondo continuerà a cercare di comprendere la complessa realtà di questo piccolo territorio dell’entroterra ligure che rivendica da anni la sua sovranità. Non a caso la televisione di stato tedesca ha commissionato un documentario di mezz’ora sulla storia e sulla realtà di Seborga e del Principato. I lavori di preparazione e ricerca sono già avviati e le riprese dovrebbero iniziare ad agosto.